E’ davvero raro su queste pagine che la recensione contenga un intervento diretto dell’artista recensito. Ma nel caso specifico di questo lavoro, “Lockdown” di Momo Riva, vista anche la situazione davvero particolare, crediamo che non possa esservi spiegazione migliore rispetto a quella fornita direttamente dalle parole del suo autore.
«È stata per me come una missione registrare in questi due mesi di pandemia un brano al giorno: sono arrivato a 44 e ne ho scelti 16 da raggruppare in un album. Ogni mattina mi sono svegliato con l’entusiasmo e la curiosità di ascoltare a fine giornata cosa avrei ottenuto e mi sono sempre sorpreso del risultato. Una sfida con me stesso, una ricerca del suono e una voglia di tirare fuori ciò che avevo dentro da anni destreggiandomi tra i tanti strumenti del mio studio, componendo e suonando quotidianamente in base al mio umore». Un lavoro uscito alla fine del picco emergenziale, con una scelta di brani per nulla tristi o cupi, come le circostanze dela loro creazione avrebbero potuto far pensare. Questi pezzi, ideati e composti in diligente solitudine da Simone “Momo” Riva – polistrumentista e produttore di diverse realtà artistiche – che oltre a cantare, ha suonato tutti gli strumenti (chitarra, basso, batteria e synth) risultano di ascolto molto piacevole e fruibile. Di taglio decisamente funky, con influenze pop e R&B, si colgono a tratti accenti quasi psichedelici. Ma l’atmosfera è sempre molto easy, mai cupa o depressiva. Il che, considerate le premesse e le condizioni generali, non è poco.