E’, quello degli Earthset, “In a State of Altered Unconsciousness” (pressapoco “In uno stato di alterata incoscienza”) un cd che contiene undici tracce caratterizzate da una soave ouverture per pianoforte solo, alla quale segue un percorso un po’ confuso di un rock finto-ruvido che a tratti strizza l’occhio al pop.
L’alterata inconscienza cui fa riferimento il titolo, si ha la sensazione che sia il filo conduttore dell’intero progetto che mette in mostra, ripetutamente, una fragilità a tratti inquietante e un’originalità stentata che, alla fine, fa di questo gruppo un qualcosa di non troppo diverso dalle centinaia di rock band che ogni week-end frequentato i pub di tutt’Italia. Non c’è nulla di imperdibile in questo cd, percorso quasi completamente da un cantato sempre meno convincente, a tratti soverchiato dalla musica e da arrangiamenti che quasi mai riescono a sfruttare sino in fondo potenzialità musicali che qui e là traspaiono, senza però mai dare definitive conferme della loro esistenza. Anche laddove, come in “Epiphany”, la sola voce accompagnata dalla chitarra dovrebbe trovare una sua dimensione convincente, restano inalterate tutte le perplessità via via maturate. Insomma, il cammino è sicuramente ancora lungo per questi quattro ragazzi che, prima di ogni altra cosa, dovrebbero porsi alla ricerca di una cifra musicale riconoscibile, curando molto di più il comparto “voci”.