“Radio Disordine” è un cd che dovrebbe essere ascoltato solo dopo avere bevuto una corroborante e rilassante tisana, possibilmente alla valeriana, succhiando una caramella alla camomilla. I Nigtagena, rock band formata da un manipolo di ragazzi scatenati, con questo album danno un’interpretazione del rock che varca i confini del disagio manifesto per approdare all’anticamera del disagio psichiatrico. Senza offesa, sia chiaro.
Ma da queste canzoni grondano rabbia e sangue, amori finiti (o sfiniti) ed echi di una politica che si rifà alla preistoria (anarchici che lanciano bombe alle questure, una radio proletaria rossa). Deliri del tipo “….maschere danzanti tutto intorno/brucia S.Antonio/vcino ribollente dentro ai fiaschi/brucia S. Antonio/teste di maiale tra le mosche/brucia S, Antonio brucia!”. Al di là ei testi di Walter Tocco, che è anche chitarra e voce della band, le musiche, dello stesso Tocco, meritano a loro volta qualche riflessione. “Crepuscolare” è a nostro avviso il brano migliore poiché è, più di altri, quello che sintetizza l’anina rock del gruppo con un vago sentore poetico di un testo che, in alcuni passaggi, arriva dritto al cuore. La voce è forte e l’insieme musicale, aggressivo e potente, assume comunque contorni gradevoli. E’ la testimonianza che questi ragazzi con gli strumenti ci sanno fare ma, inesorabilmente, e con troppa frequenza, prevalgono i momenti in cui il rock diventa solo e soltanto rumore indistinto e forsennato. Indubbiamente il messaggio che giunge forte e chiaro è quello di tentare di interpretare la rabbia e le incertezze in cui i giovani oggi sono costretti a vivere. Peccato che i destinatari siano proprio quei giovani. E non chi ne ha causato e ne sta tutto causando i malesseri. (Nictagena – “Radio Disordine” – Tippin’the velvet).