I FRAMMENTI COLORATI DI DANIELA VICALE

E’ da qualche tempo in circuitazione l’album della cantautrice (ma anche interprete) casertana, ma cilentina d’adozione, Daniela Vicale, intitolato “Frammenti a colori”. Sono undici tracce, alla quali si aggiunge una cover (nientemeno che “Insieme”, brano portato al successo da Mina) ed una chiosa di 45 secondi, solo strumentale.

Per una volta non vorrei soffermarmi su ogni brano, come faccio abitualmente, ma vorrei focalizzare la mia valutazione su questo lavoro con alcune personalissime riflessioni ispirate dall’ascolto di questo album. Comincerei dicendo che la voce di Daniela Vicale è una voce bellissima, caratterizzata da un’ottima estensione, piena di determinazione, senza sbavature, sicura ed incisiva. Una voce grazie alla quale potrebbe cantare qualunque cosa, o quasi. Ciò significa che la sua capacità esecutiva sgorga da un’attenta tecnica vocale, fatta di talento ed applicazione. Ed i risultati si vedono… o meglio, si ascoltano. Ma in questo progetto, si rischia di ricercare sino all’ultima nota un’anima che non c’è, o che non traspare. Brano dopo brano, ci si imbatte in sfumature pop e financo in cenni musicali vagamente medievali, ma si ha ben presto la sensazione di ascoltare sempre la stessa canzone, pur se, ovviamente, è palese la diversità delle linee melodiche, ma non cambia quell’atmosfera un po’ monocorde che dopo l’ascolto dei primi brani pare farsi sempre più tangibile. Si approda ad “Insieme” per la curiosità di ascoltare come una voce così impostata ed estesa abbia affrontato uno dei brani cult di Mina e l’esame, come previsto, è ampiamente superato. Ma, esattamente come nell’interpretazione di Mina (e qui già mi aspetto il tribunale dell’inquisizione e la condanna al rogo) rilevo una tecnica straordinaria, ma l’assenza di un’anima. E quindi, che dire di questo “Frammenti a colori”? Certamente che offre la possibilità di scoprire una voce straordinaria, tanto da far passare quasi sempre in secondo piano la dimensione più prettamente strumentale (in un paio di occasione gravata anche da arrangiamenti un po’ minimalisti, per esempio in “Ho già deciso”), ma se quella voce trovasse un modo emotivamente più “caldo” ed intenso di fare vivere ciò che va cantando, probabilmente ne scaturirebbero tanti piccoli capolavori.

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