“Non è un problema” è il titolo del primo Ep di Gregorio Mucci, cantautore di origini toscane. Si tratta di cinque tracce con le quali l’artista propone sostanzialmente i vari aspetti di una dimensione artistica, la sua, per ora irrisolta ed alla ricerca di una propria identità più definita.
S’inizia con “Il jaguaro”, che si sviluppa su di una tematica certamente curiosa (“… non salire in macchina con lui è pericoloso…con quelle macchie sul viso lui è il jaguaro…”), c’è dinamismo e c’è anche originalità; musicalmente il brano è discreto pur senza motivi di eccellenza. Segue “Non è un problema”, la cazone che dà il titolo all’Ep e che segue la scia della precedente, anche dal punto di vista strutturale; pezzo di facile ascolto che scivola senza fare danni. “Meglio morire” è un altro brano leggero e fruibile, senza pretese nè dal punto di vista testuale, nè nella rierca delle sonorità. “E aspetto te” è invece il pezzo forte dell’Ep, l’unico veramente cantautorale, caratterizzato da un bel testo, ben interpretato ed anche musicalmente si percepisce una diversa profondità e non sfugge un fraseggio di chitarra davvero notevole. E si va a chiudere con “Bambola gonfiabile” che riprende in buona parte il percorso iniziale; leggerezza complessiva, testo simpatico ma ininfluente, musicalmente un po’ scontata. Insomma, Mucci ha realizzato un lavoro fatto di imediatezza e di leggerezza, che può certamente avere una propria ragion d’essere. Rimane però il fatto che la canzone più vera e più completa è proprio quella “E aspetto te” in cui compaiono ua vena diversa ed un diverso anelito di creatività. Ci pensi per gli impegni futuri: non si deve mai provare alcuna esitazione nel tirar fuori il meglio dalla propria anima.