E’ di questi giorni la pubblicazione di “Luce”, il nuovo Ep di Giuliano Crupi, un autodidatta della musica che inizia prestissimo a scrivere le sue prime canzoni; è un cantautore che pubblica il suo primo album nel 2015; ha alle sue spalle un robusto percorcorso che lo vede spesso impegnato in studio, ma anche in dimensione live e protagonista di svariati contest. Il suo ultimo Ep è caratterizzato da cinque tracce, ma devo dire che fatta eccezione per il brano che dà il titolo al progetto, i quattro brani restanti non confermano le ottime sensazioni suscitate da “Luce” e si attestano su di una mediocrità che mantiene cenni di reale interesse solo a livello testuale.
Ma passiamo all’asolto. “Luce” è una bellissima canzone, molto intensa, caratterizzata da una linea melodica ben strutturata, un testo narrante che “arriva” ed una cornice musicale adeguata. “Ancora un’altra volta” è una ballata un po’ meno convincente soprattutto dal punto di vista musicale. “Parlerò anch’io” è forse il brano meno riuscito del progetto anche se il testo ha un che di interessante; è però una canzone ad inciampi che stenta molto a decollare. “L’amore è inopportuno” è una canzone che era stata pubblicata come singolo e che è stata rimasterizzata; musicalmente appare un po’ più agile e scorre via senza però risultare particolarmente incisiva negli equilibri generali del disco. Le cose vanno un po’ meglio con “In un mondo di biglie” che pare recuperare i tratti del primo brano ascoltato pur senza riuscire a replicarne l’interesse musicale e testuale. La conclusione non può che essere una: chi riesce a scrivere una canzone come “Luce” dovrebbe poi riuscire a mantenere nel percorso di un Ep gli stessi segni distintivi e la stessa qualità. In questo caso mi sento di dire che non è avvenuto.