E’ un curiosissimo salto a ritroso quello che pare di compiere ascoltando “Cambio canale”, l’album d’esordio di GiuliaLuz, cantautrice romana che ha alle spalle un percorso musicale significativo, fatto di musica polifonica (di cui è appassionatissima) di tanto studio in Italia ed all’estero ed altrettanto teatro. In realtà solo con questo album affronta per la prima volta un progetto da solista ed autrice dei brani inediti che esegue.
Si tratta di otto tracce che richianano in qualche modo il pop anni Settanta e che riecheggiano in alcuni frangenti quella sana e divertente aria di balera che ha attraversato generazioni all’insegna della semplicità. S’inizia con “Oggi mi chiamo Giulia” che propone la voce sicura di GiuliaLuz in un contesto che immerge quasi subito in atmosfere passate. “Cambio canale”, il brano che dà il titolo al cd, è un pezzo di estrema fruibilità senza presupposti troppo impegnativi, neppure sul fronte testuale. “Flirt” è una canzone molto dinamica, forse un po’ meno immediata, ma dà ulteriore respiro alla voce molto duttile dell’artista. Una canzoncina semplice e piacevole è anche “Sembra assurdo” mentre “Sale addosso” ci riporta ai tempi belli di “Un disco per l’estate” in chiave reggaeton. Brano molto anni ’70 è anche “Sempre unico” che ci permette però di rimanere sempre in sintonia con la voce di GiuliaLuz che rivela un’ottima estensione ed una non trascurabile brillantezza. “Due cose” è forse il brano meno riuscito di questo lavoro che si chiude con “Ballata di mare”, fruibile e ballabile con relativo sciabordio di onde. Non si può dire male di un lavoro di questo genere, se non che probabilmente ha sbagliato epoca. Ma… e se invece ci trovassimo al cospetto degli ennesimi corsi e ricorsi storici?
