L’uscita del nuovo singolo di Francesca Romana Perrotta, “Canzone d’inverno”, tratto dall’ultimo album dell’artosta, “Fuori dalle labbra”, mi permette di dedicarmi all’ascolto di quel progetto già in circuitazione da qualcge tempo e che forse mi era sfuggito. Lo faccio anche se con qualche ritardo perchè si tratta di un lavoro davvero interessante, caratterizzato da una dozzina di tracce che la cantautrice propone con tutto il mestiere derivante da una consolidata esperienza artistica. Francesca Romana è infatti sulle scene da diversi anni, è stata in tour con personaggi come Cristiano De Andrè e Teresa De Sio, ha preso parte a numerosi contest ricevendo diversi premi ed è al suo quarto album, anche questa volta realizzato con la partecipazione di eccellenti musicisti.
L’ascolto si apre con “Alchemica”, brano dinamico, vivace, di buona fruibilità, forse non una delle cose migliori dell’album, ma comunque piacevole. “Fuori dalle labbra” è la canzone che dà il titolo all’intero lavoro; è un brano che affianca sonorità vagamente rock ad un percorso melodico/cantautorale molto più soft; la voce di Francesca Romana ha molte sfumature ed il brano scorre picevolmente. E si approda a quello che a mio avviso è il primo gioiello di questo disco: “Dentro un bar”, brano con un testo molto intenso, fortemente narrante, molto buona la linea melodica e ottimo l’arrangiamento; sicuramente uno dei brani migliori ma che, come vedremo, non sarà l’unico. Ed infatti ecco “L’evento straordinario”, altra canzone bellissima che trova nella voce di Francesca Romana un’interpretazione impeccabile per quella timbrica così particolare che possiede la cantautrice e che viene ottimamente contestualizzata con la dimensione strumentale. Piacevole ma assai meno coinvolgente è “La canzone segreta”. Ed eccoci a “Ritornerai”, l’unica cover dell’album che riprende un grande successo di Bruno Lauzi; Francesca Romana, vincitrice del Premio Lauzi, in quella circostanza incontrò Simone Cristicchi e nacque l’idea di un duetto per omaggiare il cantautore genovese; il risultato è decisamente interessante. “Canzone d’inverno” è invece il brano pubblicato in questi giorni come singolo, si tratta di un brano malinconico e delicato, ottimamente arrangiato e ancora una volta apprezzabilissimo dal punto di vista testuale ed interpretativo. Altro gioiello è “Lucrezia e Roma” che pone nuovamente in luce la capacità di Francesa Romana di dare voce alle donne attingendo dall’attualità, ma anche dalla storia; lo fa con mestiere e giusta intensità, anche qui supportata da ottimi arrangiamenti. Non mi convince invece “La rivoluzione”, brano che la Perrotta ha scritto a quattro mani con Marco Ancona ed insieme hanno inciso una canzone che pare un po’ un corpo estraneo nell’insieme del progetto. “Tu non capisci niente” è gradevole ma non genera sussulti così come “Madame Bovary”, in entrambi i casi regge soprattutto l’interpretazione della cantautrice. Si torna a volare alto invece con “L’hiver est fini”, brano che Francesca Romana ha scritto con il pianista Francesco Bacchetta, interpretato in lingua francese, che evoca ambienti vagamente vintage e crea un’atmosfera assai coinvolgente. Nell’insieme dunque, un bellissimo lavoro quello proprosto da Francesca Romana Perrotta, ad ampio respiro cantautorale, privo di sbavature, che pone in risalto le qualità di un’ artista dai tratti ben definiti e di grande personalità.