FLORIANA FOTI, UN ALBUM DAI COLORI STRAORDINARI

“Seven Colors” è il titolo dell’album d’esordio di Floriana Foti, cantanre e compositrice catanese che si è accostata molto presto alla musica passando attraverso il blues, la musica brasiliana, il soul e le atmosfere mediterranee per approdare poi al canto jazz che l’ha vista laurearsi in Olanda presso il Prins Clauss Conservatory di Groningen. La permanenza in Olanda ha consentito alla musicista di collaborare con numerosi artisti emergenti e di continuare a studiare con musicisti newyorkesi di prima fascia. Floriana si è inoltre laureata in Lettere e Filologia Moderna presso l’Università di Catania.

“Seven Colors” è un album per certi aspetti magistrale, fatto di ottima musica che inornicia le qualità vocali a tratti davvero straordinarie dell’artista. C’è la passione per la sua Sicilia che emerge in alcuni brani cantati in siciliano (uno scritto dalla stessa cantante ed altri appartenenti alla tradizione di quella terra), c’è un omaggio a De Andrè con un’intensa interpretazione di “Dolcenera” e ci sono brani di jazz allo stato puro nei quali la tavolozza variopinta della voce di Floriana Foti rivela una versatilità sorprendente con la complicità di musicisti straordinari che l’assecondano con puntualità cronometrica e grande naturalezza. Penso in particolar modo a brani come  “If You Stayes With Me”, che ha un lungo avvio di voce e pianoforte per poi distendersu su di un soffio di batteria. In “Spunta lu suli” a far da contraltare alla bellissima voce di Floriana c’è una sezione di fiati eccellente mentre nella cover di “Dolcenera” ottimamente eseguita dalla cantante, si fa largo un sax che crea un’atmosfera quasi magica. Bellissimo poi “Marzapaneddu”, con sonorità molto etniche e di ampio respiro anche musicale ed allo stesso modo intensa è l’esecuzione di “Cu ti lu dissi”, con ampie ed interessanti variazioni sul tema. La grande bravura du Floriana Foti emerge poi con prepotenza in “‘S Wonderful”, bonus track che va sicuramente ad annoverarsi tra i brani migliori dell’intero progetto. Un disco tutto da ascoltare e riascoltare dunque, che affascina sin dalle prime note mettendo in campo la tecnica vocale eccellente di Floriana consentendo poi di scoprire, poco a poco, la caratura di musicisti che credo meritino i essere citati uno ad uno: Suzan Veneman (tromba), Denis Pavlenko (sax alto), Daniele Nasi (sax tenore), Pasha Shcherbakov (trombone), Tony Hoyting (pianoforte), Andrea Caruso (contrabbasso) e Quique Ramirez (batteria). Vogliamo trovare almeno un piccolo difettuccio tra tanta eccellenza? Forse un po’ troppa tecnica, che inesorabilmnte sottrae qualcosa all’anima. Ma è solo una sensazione.

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