I Flat Bit (nome tratto dal titolo di un pezzo progressive house di fine anni ’90) hanno recentemente pubblicato un ep intitolato “Imperfette condizioni”. Formazione classica: voce, chitarra, basso e batteria per un prodotto che affida anche all’elettronica le proprie aspettative di riuscita. In realtà, le sei tracce contenute nel cd, non sono memorabili, ma recano il frutto di una ricerca evidentemente non ancora portata a compimento (si passa dal rock al rap al rock rinuciando, per ora, ad un profilo definito).
Il brano più riuscito sembra essere “2000 Mode”, sorretto da una buona musicalità e da un testo interessante ed anche “Eroi” prosegue sul filone della fruibilità (brano radiofonico direbbero alcuni), senza scadere nella banalità, curando anche in questo caso il testo. Il brano d’apertura, “Standard” risponde ai requisiti di un rock piuttosto tradizionale, non troppo spinto, con qualche ammiccamento al pop. I due brani che precedono la canzone che chiude il lavoro sono forse i meno riusciti mentre “Al sole” torna nella dimensione di quella fruibilità abbastanza commerciale che non deve essere demonizzata. Fare dischi per fare ascoltare le canzoni e possibilmente per venderli non è un reato perseguibile, soprattutto per chi, ai pericolosi voli pindarici, preferisce un’assai meno cervellotica ed a tratti piatta normalità. Probabilmente ciò non contribuirà a scrivere la storia della musica, ma permetterà di dire ai propri nipoti di esserci stati dentro per qualche attimo e con semplicità. E’ il caso dei Flat Bit (“Imperfette condizioni – Fiat Bit – Alka Record Label)