“Other Suns” è il titolo dell’album di Farious Goat, un progetto che fa di spazio e galassie un terreno di conquista musicale, conferendo a buona parte delle undici tracce contenute nell’ambum sonorità ed effetti che paiono “rubati” a mondi lontani. Sintetizzatori, voci remote, atmosfere talvolta anche un po’ gelide che sanno di dimensioni solo percepite sono gli ingredienti di un lavoro che pone in risalto una disinvoltura musicale assolutamente evidente, anche se non sempre sorretta da una creatività sufficientemente dinamica.
“Other Suns” è sicuramente una dimensione rock, ma ci riesce assai arduo immaginarla in quei contesti live ove abitualmente il rock spadroneggia e talvolta deborda. Qui siamo in presenza di sonorità complesse, assai più da cogliere che da vedere, il che rende il progetto sostanzialmente più meditato ed articolato nel suo percorso. Detto questo, nessuna tra le tracce proposte pare destinata a suscitare entusiasmi epidermici immediati. Le cose migliori vanno colte passo dopo passo e talvolta cercate anche laddove (e non accade di rado) si annidano cedimentine mediocrità. Un album interessante nelle sue intenzioni e per come è stato pensato e realizzato, ma sicuramente non di grande e soprattutto estesa fruibilità.
