E’ da alcuni giorni in circuitazione l’Ep “Spine”, ultimo lavoro in studio del duo genovese Era Serenase (Serena Gargani e Davide Brancato). Si tratta di quattro tracce tra pop, rap ed elettromica con testi che oscillano tra l’ermetismo, il kafkiano, il nonsense ed un cantautrorale molto contemporaneo.
S’inizia con “Spine”, il brano che dà il titolo al progetto e che ci presenta una musicalità ben ritmata ed un paio di voci che si intersecano coniugandosi abbastanza felicemente. “Acqua ossigenata” allarga le braccia al rap e, come nel caso del brano precedente, presenta un arrangiamento che rende il motivetto facilmente fruibile, al di là del contenuto stesso dei testi che passa in secondo piano rispetto al dinamismo dei suoni e delle voci. “Catrame” pone ancorea meglio in risalto le voci dei due artisti che in entrambi i casi hanno un timbro piuttosto particolare, il che contribuisce a rendere abbastanza originale un progetto che, dal punto di vista musicale, non va molto olre una dimensione pop dance piuttosto semplice. Si chiude con “Vecchi”, brano che meglio di altri riesce a “disegnare” una storia o quanto meno delle riflessioni con senso compiuto; ne risente un poco la fruibilità, ma ci rassicura la citazione del Festivalbar, sia pure in un contesto annoiato. Non tutto è perduto. “Spine” è complessivamente, nel suo genere, un buon lavcoro. I brani “arrivano”, le voci sono ben assortire e la musicalità non manca. Nulla di stratosferico nè di eccezionale, ma una parentesi musicale disimpegnata tutto sommato piacevole. L’etichetta è The Prisoner Records
