“Faro” è l’Ep d’esordio del 1789, una formazione voluta da Domenico Danaro e Gianluca Migliaccio sulle basi di Sadside Project, uno dei capisaldi del rock indipendente italiano. Rilvante è la condivisione dei palcoscenici ove si esibiscono gruppi di un certo richiamo, alternata alla realizzazione di alcuni singoli prima di approdare a questo progetto. Il disco contiene sette tracce che forse più nella seconda parte rivelano l’anima del 1789, senza destare particolari entusiasmi, appiattendosi un po’ su di un rock omologato che non ha molto di nuovo da dire. Ma andiamo con ordine.
S’inizia con “L’ultima volta” che a mio personalissimo giudizio è il brano migliore dell’Ep; suoni e voci sono puliti e si ha la piacevole sensazione di un brano da balera riletto in chiave più moderna (ma neppure troppo). “Dente del giudizio” appare meno convincente del brano di apertura pur con una linea melodica discreta ed un andamento piacevole, nella sua semplicità. In “Biff Tannen” l’atmosfera si fa più pop/rock, brano musicalmente più scandito che però decolla solo in parte. In “La promessa” a tratti le voci si impastano con la musica che nella prima parte risulta interessante salvo poi diluirsi un poco nella chiusura. “Eva -02” è un rock più duro ed il brano “rompe” decisamente con quanto sin qui ascoltato, ma non offre spunti di particolare originalità. “Alderaan” conferma la sensazione di un rock un po’ omologato, anche se il proposito è quello di rifarsi ad atmosfere degli anni passati ed alla fine non lascia traccia. E si chiude con “Loot”, un brano discreto, breve, moderatamente rock, più gradevole dei due precedenti, buono per una dignitosa chiusura del progetto. “Faro” è un Ep che ha più facce e non tutte colgono nel segno. Si percepisce una discreta potenzialità, ma non una cifra artistica definita. C’è del buono, ma per un salto di qualità occorre di meglio.
