Un funky esplosivo, come davvero non se ne sentiva da tempo, quello che la giovane band emiliana Fake Jam ci propone in questo “Downtown”. Su una base musicale godibilissima, energetica ed energizzante, si snodano però testi per nulla banali, che vanno a girare proverbiali coltelli in diverse dolorose piaghe del vivere attuale, con particolare attenzione alla falsità e all’ipocrisia che tutto permea in questo quotidiano vivere umano.
Dipendenze varie, da droghe a gioco d’azzardo; culto dell’immagine; consumismo sconsiderato; giornalismo venduto, deviato e distorsivo (evocato in ben due brani: “Fake News” e “I Don’t Care”). Insomma, un compendio della vita odierna, in fondo spietata e selvaggia, rievocato musicalmente in “Urban Jungle”. Conclude queste amare considerazioni la presa di coscienza che solo una “Naive Soul”, un’anima ingenua, sincera ed innocente dentro ognuno di noi potrebbe ancora concederci qualche speranza. Un lavoro che, anche al netto del messaggio importante che porta, si potrebbe ascoltare anche solo per la sua godibilità musicale, perfetta, di altissimo livello qualitativo, performata senza sbavature. Con evidenti ispirazioni stilistiche risalenti ai grandi classici storici del genere – in particolare all’universo Motown – possiamo qui individuare anche qualche passo sullo stesso sentiero sperimentativo, percorso anch’esso in chiave emulativa un paio di decenni fa da Jamiroquai. Parliamo comunque di un lavoro di grande levatura e notevole piacevolezza. Da ascoltare e riascoltare.