Disco music, tutto iniziò negli anni Ottanta

 

La musica da discoteca nasce in America intorno alla metà degli anni sessanta del novecento quasi come un fenomeno underground legato a nomi di locali statunitensi, in particolare lo Studio 54. La musica afroamericana stava subendo un’evoluzione: il Funky aveva di fatto sostituito il Rythm&Blues . Dal Funky nasce la Disco Music, caratterizzata dalla sua estrema ballabilità e dal ritmo di fondo della batteria, sempre uguale per ogni pezzo: il famoso 4/4  da 120 battute al minuto, portato ben presto all’accelerated danc,e di 240 bpm. Al principio questo tipo di musica viene snobbato da chi credeva nel valore politico ed impegnato della canzone d’autore, sia negli stessi USA che nel resto del mondo: la sua commercialità estrema e la sua ripetitività assillante vengono, in un primo momento emarginate, e la Disco viene bollata come genere in voga destinato ad avere vita breve. In realtà la sua orecchiabilità unita con il suo scopo ludico e di aggregazione sociale comincerà a dilagare in tutto il mondo, legandosi  indissolubilmente alla proliferazione  delle radio private (cosiddette libere). E’ una musica di disimpegno, ascoltabile, ballabile, giovane (per i tempi) e finisce con il coinvolgere la maggior parte dei giovani di allora in tutto il mondo. L’Italia non ne rimane esente, non tanto quanto a produzione interna, bensì grazie ad un uomo, Giovanni Giorgio Moroder che, trasferitosi a Monaco in Baviera ed stretto il sodalizio con la cantante afroamericana Donna Summer, dà il via ad una serie di successi che rimangono ancora oggi  pietre miliari di questo genere. Basti pensare a  brani come “Love to love you baby “ del 1975, per passare a “I feel love”del 1977 ed al celeberrimo “Hot stuff” del 1979, poi rilanciato in seguito come colonna sonora del film Full Monty del 1997. Moroder continuerà la sua carriera di autore e di compostiore, inanellando una serie di successi personali (uno su tutti “From here to eternity” del 1984), ma anche lanciando sulla scena dello show business moltissimi nomi “famosi”, magari solo per un’estate, ma con un successo di vendite davvero clamoroso. I testi erano sempre molto disimpegnati ed riferimenti, più o meno velati, alla sessualità ed all’emancipazione dei costumi, molto forti. Basti pensare al gruppo americano dei Village  People, assurti a testimonial dal movimento internazionale Gay, ma le medesime canzoni di Donna Summer davano poco adito ad interpretazioni diverse da quelle in chiave sensuale, se non esplicitamente sessuale.A partire dai primi anno ottanta la Disco music comincia a subire delle contaminazioni, prima di genere (con il rock) e poi tecnologiche (la campionatura). Un bell’esempio di riuscita commistione tra Rock e Disco si ha con il gruppo australiano degli Inxs, il cui cantante e compositore Michael Hutchence diviene la vera anima. Famoso in tutto il mondo è il suo “Need you tonight” con un giro di chitarra che ancora oggi viene spesso ripreso da molti featurers. Si narra che questo brano nacque in un modo molto particolare: Michael si trovava a New York per un concerto e chiamò un taxi per farsi portare all’aeroporto Fiorello La Guardia. Salito in auto, ebbe la folgorazione e cominciò a canticchiare il giro di chitarra. Chiese allora al conducente di aspettare, e risalì nella sua stanza di albergo, dove in 6 ore compose il pezzo. Tornato in strada, trovò il tassista che lo stava ancora aspettando e dovette pagare 2500 $ per il tassametro che nel frattempo aveva continuato a correre. La campionatura invece nasce come fenomeno nostalgico ed emulativo, e di fatto segna la decadenza di questo genere musicale: consiste nel prendere brani, giri di basso, ritornelli di pezzi famosi e riproporli in un contesto musicale diverso, snaturando di fatto l’originale. Il risultato qualche volta è piacevole, ma quasi sempre è mediocre, anche se il successo commerciale dei brani campionati è notevole, a dimostrazione di un generale impoverimento del gusto che in quegli anni stava dilagando. L’unico esempio di cover campionata che merita menzione è quella di Puff Daddy con la sua “Holiday rap” del 1986, cover di “Holiday “ di Madonna del 1983. Da buona ultima nasce la Italo Disco che a partire dalla prima metà degli anni ottanta,si imporrà sulla scena internazionale con nomi noti ai giovani di allora: Mike Francis, Martinelli, Tom Hooker, Den Harrow e moltissimi altri. In questo caso il genere conobbe un rapido tramonto anche quando cominciarono a scoppiare gli scandali delle voci prestate. Famoso il caso di Tom Hoocker che pare prestasse la sua voce a Den Harrow. Qualcuno affermò poi che fosse vero il contrario, ma in ogni caso la carriera di entrambi conobbe un rapidissimo decadimento. Questo fenomeno musicale sopravvive ancora oggi, anche se la vera Disco Music è stata di fatto annullata ed incorporata in generi ancora più tecnologici e commerciali come la House prima e l’Hip Hop poi, ma il 4/4, il tormentone…il “tum, tum, tum,tum”, sono ancora presenti, a testimonianza ed a ricordo di una musica che ha fatto muovere il posteriore a milioni  di persone in tutto il mondo.

 

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