“COSE DIFFICILI” PER CINQUE TRACCE DEL DEBUT EP

“Cose difficili” è il titolo dell’Ep di esordio dell’omonima band calabrese che propone cinque tracce caratterizzate da molteplici contaminazioni, dall’hip hop al nusoul, dall’elettronica mista ad una sorta di beat sino ad una branca dell’underground.

“Favola di plastica” è il brano che apre l’Ep, ha una buona struttura ed una discreta linea melodica; qualche perplessità sugli arrangiamenti non troppo coerenti. La voce merita un cenno a sé, qui come per l’intero percorso dell’Ep: ha una sua musicalità tanto da divenire a tratti uno strumento anch’essa, ma è troppo omologata (le nuove leve della canzone italiana paiono fatte in serie, tutte con la stessa cadenza, tutte con le stesse vocali aperte, tutte con lo stesso timbro) e a tratti monocorde. “Il brano successivo, “Se fossi tu” pare meno convincente del precedente, le programmazioni e i piatti di Kerò non sempre “arrivano” come forse si vorrebbe. “E’ tempo” probabilmente è il brano migliore soprattutto per la costruzione di un testo che diviene rigidamente funzionale alle sonorità, tanto da creare una fusione armonica e ritmica che prende via via sempre più. “Tutto semplice” è un brano assai meno fruibile, musicalmente più articolato, nulla di imperdibile. E si va a chiudere con “Ora che sono qui” che è un buon brano, caratterizzato dal un bel giro di basso in sottofondo e da un ritmica piana e regolare me efficace. Un Ep da sufficienza piena insomma, anche se la voce di questa band dovrebbe porsi alla ricerca di una maggiore personalizzazione del suo modo di interpretare.

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