Ecco un Ep che a mio avviso rappresenta un piacevole punto d’incontro tra la dimensione cantautorale più moderna e le sonorità che stanno al passo con i tempi, senza nulla concedere all’omologazione di generi (penso al rap soprattutto) di fatto già sul viale del tramonto. Sto parlando di “Cortese Living Room”, il nuovo lavoro del cantautore salentino Cortese, al secolo Michele Cortes, vincitore, nel 2008, della prima edizione di X-Factor con la vocal band Aram Quartet.
Nel 2015 ha vinto il Festival Internazionale della Canzone di Vina del Mar, in Cile; dal 2020 usa solo il suo cognome e nel 2021 pubblica l’album “Amore e gioia”, seguono un paio di Ep e svariati altri singoli che troveranno poi collocazione in quest’ultimo lavoro. Un percorso artistico piuttosto consolidato dunque, che si riflette in questo Ep che contiene sei brani, tutti ampiamente al di sopra della sufficienza pur se non sono riuscito ad individuare una canzone che mi facesse veramente bloccare sulla poltrona. Personalmente la canzone che preferisco è “Non mi dire”, una bella storia d’amore adolescenziale destinata però ad annegare in un silenzio alimentato dalla lontananza. Seguono “Asfalto” e “Do Re Mi” ma, come dicevo, non vi sono brani segnati da particolari cedimenti. Va detto che Cortese, in tutti i brani che ho ascoltato, dimostra un’ottima propensione per i testi che risultano tutti, per ragioni diverse, interessanti e mai banali. Buoni anche gli arrangiamenti, anche se non sempre “pulitissimi” e la voce di Cortese è convincente, pur se non particolarmente ricca di “tinte”. Nell’insieme dunque, per le ragioni che ho scritto in apertura, credo sia un buon lavoro, affrontato con professionalità e con il desiderio di uscire dalla dimensione ricorrente della solita musica.