Generalmente il rap suscita in me ampie perplessità, forse perchè il troppo stroppia ed oggi in Italia i rapper o presunti tali sono davvero tanti. Ma questo lavoro del Dr. Wesh riesce ad essere particolarmente interessante. S’intitola “Pazienti”, è caratterizzato da dodici tracce ed affronta le tematiche, sempre delicate, della salute mentale.
Lo fa con un criterio specifico, dedicando quattro tracce introduttive alle quattro stagioni, iniziando dall’inverno e dando vita ad un vero e proprio percorso che, a seconda delle stagionalità rivela diverse “patologie” (“Disturbo post traumatico”, “Manie”, “Iperaffettività”, “Derealizzazione”, “Antisocialità” ed altri “sintomi”). Ma non solo. Il Dr. Wesh, per questo insolito cammino, coinvolge rendendoli protagonisti diversi “complici”: da Akes a Ozymandias, da Anima a 94Heavy e poi, ancora, Blood, Andre Faida, Garfo e Soleil e poi… quando le stagioni volgono altermine, resta il “Colpo di scena”ed il gran “Finale” che lo stesso Dr. Wesh fa proprio. E va anche dato atto che, dal punto di vista più prettamente musicale, non sfuggono alcune buone intenzioni, anche se quasi sempre circosritte ad un giro di accordi (come nel caso della chitarra introduttiva in “Manie”). Insomma, le perplessità sul rap rimangono ma, quando la creatività riesce a trasformarlo in un progetto “pensato” ed a trasmettere sensazioni coerenti con le tematiche affrontate, allora la fruibilità va oltre la semplice cadenza cantilenante piegata all’esigenza di rime spesso improbabili e può diventare davvero un messaggio. Il progetto si completa con la realizzazione del video “Disturbo post traumatico”, eloquente brano-immagine dell’intero album.