Curioso, in tempi difficili come quelli della pandemia, cercare conforto nel passato. O, invece no, è giusto lasciare che la mente corra un po’ indietro, cercando nel passato tempi meno cupi e sensazioni più profonde. E’ quanto hanno fatto i Matinée che nei giorni più difficili dell’epidemia virale hanno fatto uscire un album intitolato “Event Horizon”, con la collaborazione di Chris Geddes.
Si tratta di dieci tracce (in verità nove perchè il brano “Summer Sun” viene proposto in due diverse versioni) che in un condensato di indie-rock ed elettronica fanno rivivere, tutte in lingua inglese, le atmosfere degli anni Ottanta. I Matinée sono una band italianissima, per la precisione abruzzese, che ad un certo punto ha deciso di emigrare in Inghilterra ove il suo percorso artistico ha trovato ampi riscontri. La band ha suonato in moltissimi locali, ha aperto i concerti di formazioni di prestigio incidendo il primo disco di inediti nell’ormai lontano 2014. “Event Horizon” è un disco che scorre piacevolmente, rispolvera e fa rivivere atmosfere che paiono ancora recenti, ma che in realtà sono arrivate sino a noi attraversando quattro decenni a cavallo di due secoli. Le canzoni sono tutte ben eseguite, arrangiate con attenzione e ben inserite nella contemporaneità, pur senza mai rinunciare ad un modo di pensare alla musica di un po’ di anni or sono. Si tratta dunque di un disco assolutamente fruibile che non mancherà di trovare l’accoglienza calorosa di chi negli anni Ottanta ci visse la propria giovinezza. Pensato in questi termini, si tratta dunque di un lavoro riuscito; meno interessante apparirà invece per chi vorrà ricercare in queste tracce una cifra artistica più definita, più personalizzata sul profilo del gruppo. Non era evidentemente questo l’obiettivo e se proprio vogliamo parlare di revival, possiamo senza dubbio considerare “Event Horizon” un album di revival di prima fascia.