“CANZONI D’AMORE DEL TERZO TIPO” PER IL DEBUTTO DI MASEENI

Certo, tra tante produzioni omologate, prive di originalità, spesso frastornanti (il finto rock conteporaneo), trovare qualcuno che semplicemente  scrive ed interpreta canzoni è sempre una scoperta piacevole. Sto parlando dell’album che segna il debutto discografico di Maseeni, al secolo Lorenzo Masini, che con “Canzoni d’amore del terzo tipo” si presenta con otto tracce (dunque poco più di un Ep, un passo in meno rispetto alla noia) che pur senza tentare effetti fantasmagorici, riescono a farsi ascoltare ed in diversi frangenti anche apprezzare.

S’inizia con “Mi hai lasciato solo il cane”, una ballata che incuriosisce, soprattutto per via del testo e che risulta ben arrangiata; già si rilevano in questo brano sonorità profonde che andranno a caratterizzare l’intero progetto. “Non mi sono mai preso cura di te” è una canzone che in qualcosa ricorda gli anni ’70, soprattutto nella linea melodica, con arrangiamenti decisamente attuali, insomma un connubio non male. “Quasi due innamorati” ha un andamento più dinamico ma, soprattutto, ha un ritornello che arriva e che rimane.  “Superblu” è un canzoncina molto ritmata e nell’insieme piacevole pur non essendo gran cosa. Convince meno invece “Sei una canzone”, brano che scivola via nell’anonimato per lasciare spazio a “Dimenticarti” che è a mio avviso il pezzo migliore dell’album perchè mette insieme una linea melodica semplice ma incisiva con un musicalità quasi incalzante. “Non ti batte più i cuore” è un brano interlocutorio poco incisivo ed un po’ noioso prima della chiusura con “La fine del mondo” che è una canzone piacevole con un buon ritornello. Trattandosi di un debutto a mio avviso, pur se con qualche riserva, credo di poter dire che Maseeni abbia fatto un buon lavoro soprattutto, lo ripeto, alla ricerca di una musicalità identificabile con la sua cifra artistica nel tentativo comunque di raccontare e di farlo con un giusto equilibrio. Non è un capolavoro ma c’è del buono insieme ad un sempre gradito senso della misura (otto brani sono un ottimo biglietto da visita).

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