Con nelle orecchie ancora i ventotto brani in gara al Festival di Sanremo ni accingo, un po’ titubante, ad ascoltare questo Ep di Samia intitolato “Cadiamo a pezzi”. Samia è una giovane cantautrice romana di origini somale e yemenite che si cimenta con queste sei tracce che vanno a dare vita al suo primo Ep.
Ha una voce con un timbro originale e la sa usare molto bene. La tempesta di suoni e voci sanremesi non solo non mi distrae dall’ascolto, ma mi induce a chiedermi cosa mai manchi a questa ragazza per non poter essere anche lei tra i ventotto scelti da Amadeus, molti dei quali giovani come lei, alla ricerca di una identità artistica, come lei, slcuni meno dotati di lei. Il suo modo di pensare alla musica dà un ritmo scandito e battente a quasi tutte le sue canzoni, la sua voce sa essere sensuale, decisa, suadente, aggressiva pur senza raggiungere mai estensioni elevatissime. Se un difetto lo si vuole ravvisare, non va ricercato tanto nelle sue interpretazioni, quanto nei suoi brani, molto simili, che possono indurre, dopo i primi tre, ad un senso di monotonia. Le qualità però ci sono tutte e non appena Samia si scosta dal clichè più abituale e lo fa proprio con l’ultima canzone, “Non mi piace”, ecco che dalla sua tavolozza vocale emergono altri colori che ampliano le sue potenzialità. Mi piacerebbe riascoltare questa ragazza alle prese con qualche brano più impegnativo, con linee melodiche più ampie ed anche una possibilità testuale di maggiore consistenza. Sono quasi certo che ne scaturirebbe un lavoro interesante e meno omologato. Comunque, questo debut Ep è un buon lavoro, una buona carta d’identità, confortata anche da arrangiamenti abbastanza essenziali,CAD ma efficaci.