S’intitola “Scelte” ed è il nuovo Ep del cantautore siciliano Filippo Cannino. Sei tracce nell’insieme gradevoli che scorrono rapidamente caratterizzate dalla voce piana di Filippo e da arrangiamenti che a tratti riescono a risolvere situazioni un po’ ingarbugliate per via di linee melodiche non sempre convincenti.
Il primo brano è “Cosa vuoi che ti dica” che ha un taglio cantautorale abbastanza tradizionale, con le prime battute affidate a voce e chitarra, un buon arrangiamento ed un testo un po’ banaluccio. “Il signore del tempo” ha una cadenza più ritmata ed è una canzone ben strutturata, forse dal taglio vagamente vintage reso tale anche da un’ìinterpretazione un po’ rigida. “SoS” ha una discreta agilità, la linea melodica non è del tutto convincente, l’arrangiamento è accurato ed entra in gioco un clarinetto che fa la sua parte, tanto da farla diventare quasi la parte preponderante del brano, che infatti è musicalmente piacevole. “Scelte” è il pezzo che dà il titolo al progetto ed in effetti si presenta come un brano raffinato, un andamento gradevolmente soft che ne fa un’ottima traccia anche se forse non immediatamente fruibile (un suggerimento: con quell’arrangiamento una versione di questa canzone in lingua inglese potrebbe avere una sua storia). “Sirio” è forse musicalmente ancora più interessante, sax e tromba giocano un grande ruolo nel confezionamento di un pezzo che la linea melodica non sempre premia, ma che alla fine “arriva”. E si va a chiudere con “Tutto il resto è vita” che è forse la canzone più bella dell’Ep perchè funziona tutto: convincente è la voce di Filippo, confidenziale quanto basta, assolutamente convincente è la linea melodica e musicalmente tutto si coniuga per il meglio. Una degnissima conclusione di un lavoro dal quale traspaiono un percorso artistico consolidato, una discreta personalità e una potenziale capacità, solo in parte espressa, di mettere in campo musica di ottimo livello. Il merito di avere optato per un Ep sta nell’aver evitato qualche inciampo di percorso, come spesso accade quando si tenta di enfatizzare un progetto, rischiando di diluirlo.