E’ un progetto bello e sorprendente questo “Lanterne” dei Noàis. Perchè in sette tracce riesce a riunire percorsi ed emozioni immersi in una ricchezza di suoni che non diventano mai frastuoni. Il tutto cucito con un filo di malinconia, che non se ne va mai, ma che ci accompagna lungo l’ascolto, facendosi più discreta quando a farsi largo è la poesia.
S’inizia con “Hanno ucciso Colapesce” e con i richiami ad un certo modo di pensare ad una società in cui onore/disonore e morte viaggiano a braccetto; si prosegue con lo swing di “Nun t’arrabbià” per approdare al primo piccolo gioiello di questo scrigno di musica e parole: “Mary Jane” ove la poesia del testo s’intreccia con un arrangiamento che affida al violino arie vagamente celtiche; quindi ecco “Emmeraviglia (light my room tonight)” ove trionfano i cori di Maria Rosa Negro in un contesto che a tratti si fa possente, ma mai invadente. “Che bella giornata” è un brano dalle bellissime intuizioni, con un testo che narra di un a ore finito strappando qualche convinto sorriso. Con “Colpa di Maria”, musicalmente, si entra in un’altra dimensione, assai più dinamica; forse non è la canzone migliore dell’album, ma arrangiamenti convincenti fanno dimenticare subito le perplessità prima di approdare a “Sudato e fragile”, il brano forse più bello in cui la verve poetica di Jacopo Perosino (voce e chitarra del gruppo, ma di fatto anima della formazione e di questo progetto discografico) raggiunge l’apice. Un’ottima prova per questa band astigiana, che ha saputo confezionare un prodotto di eccellente cantautorato con pennellate di raffinatezza, senza concedere nulla alle mode o inseguire facili consensi compromettendo il proprio lavoro.