Immaginatevi di inventarvi una nuova ricetta unendo due ingredienti, buoni e genuini, ma all’apparenza piuttosto incongruenti tra loro, e scoprire che l’abbinamento sprigiona un sapore inedito e delizioso. Ecco ciò che accade – non a livello gustativo ma uditivo – all’ascolto di questo “Rua San Giacomo”, quarta fatica discografica della band di origine campana Brigan.
Un lavoro davvero “sapido”, nel quale la reciproca contaminazione tra le sonorità italiche e mediterranee e quelle galiziane del nord ovest iberico si fonde in una miscellanea densa di suggestioni arcaiche e contemporanee, festose e struggenti, solari e crepuscolari. Tutto insieme, o alternato di pezzo in pezzo. Si parte dalle note entusiastiche di “Maccus”, per continuare con “A Carolina”, dove, come in una trama fittamente intessuta, le ritmiche della tammuriata giuglianese si intrecciano in un canto tradizionale galiziano. Per tutto il cd si procede da un contesto etnico all’altro, passando attraverso brani in cui prevalgono suoni e parole dell’area campana (“‘E quatte notte”, “Vulumbrella”) ad altri in cui le atmosfere iberiche sono più percettibili (“Quadrillha”, “Marichao”) varcando scorci struggenti e profondamente emotivi come “Anuncio” (strepitosa la voce-solo dell’ospite Xurxo Fernandes) o “Brigan Vals”. La collaborazione di numerosi artisti italiani e stranieri di elevatissimo livello rende quest’opera particolarmente pregevole. La qualità musicale è altissima, la ricerca musical-culturale davvero significativa. Senz’altro un lavoro in grado di soddisfare i palati più esigenti, sia degli appassionati di musica, storia e folclore, sia di chi è alla semplice ricerca di un ascolto coinvolgente dal punto di vista musicale ed appagante a livello emozionale.
