“Dire addio a mutande di lana lunghe, non fa male come dire addio ad un ideale”. Queste parole del ritornello di “Alleluia se”, scritta per Umberto Tozzi, riassumono molto bene il pensiero di Giancarlo Bigazzi, che ci ha lasciat all’età di 71 anni.
Lo ricordo in un pomeriggio d’estate di trent’anni fa: la sua immancabile sigaretta, il suo simpatico e sprezzante accento toscano, la sua ironia. C’era una volta il paroliere, ossia quel personaggio al quale il cantante diceva : “ Ho in mente una canzone, un tema, ma non trovo le parole”, allora l’artista, il paroliere Bigazzi quelle parole le trovava e riusciva a trasformare in emozione da trasmettere, le cose semplici della vita, quelle che, prima o poi, accadono a ciascuno di noi, o che forse non capiteranno mai, ma che alimentano i nostri sogni e le nostre fantasie. “Fammi abbracciare una donna che stira cantando e poi fatti un po’ prendere in giro, prima di fare l’amore”. Un’altra canzone; “Ti amo” di Bigazzi per la voce ambigua e sensuale di Tozzi, un pensiero che ci offre la fotografia di un ricordo, di una scena che ci sarebbe piaciuto vivere, o che forse abbiamo vissuto con intensità, proprio grazie a quella semplice espressione che Bigazzi aveva messo li, su di un pezzo di carta e che le note e l’interpretazione di un signor cantante avevano trasposto, come in un film che ognuno di noi, ragazzi degli anni Settanta ed Ottanta, aveva ripercorso mille volte , con desiderio e con appagamento. “Rose rosse per te, ho comprato stasera”: l’ante litteram del romanticismo moderno , ancora e sempre dalla fervida mente di Bigazzi ed interpretata sontuosamente da un giovanissimo Massimo Ranieri. Una vita tra l’amore per la terra natia con la mitica “Mamma maremma” scritta sempre per Tozzi, ma dal sapore autobiografico e l’ironia , il volgare che si mischia con l’intelligente sarcasmo nei cento e più testi scritti per gli Squallor: “Un croupier mi sta puntando la sua 45 al banco: carta , carta, carta canta guagliò”, così in “Radio Londra”. Genio , sregolatezza, passione e semplicità: ecco un uomo che ha contribuito a fare la storia della musica degli ultimi cinquant’ anni. “Mamma maremma, cosa dite….Mamma maremma ha cento vite”. La tua rimane presente nelle tue canzoni.