“Brooklyn”, il nuovo cd di Enrico Bevilacqua, è uno di quei dischi che ti fanno capire come sia possibile ascoltare buona musica quando a farla è semplicemente chi sa suonare. Può apparire un paradosso ma in quelle sei tracce, tutte assolutamente fruibili e quindi estranee a quei percorsi musicali che inseguono improbabili ricerche sperimentatali, c’è un concentrato di piacevolezza all’ascolto come empre più raramente accade di incontrare.
Bevilacqua, ottimo bassista, ha il merito di essersi circondato di musicisti di prima fascia che vanno giustamente citati: Patches Stewart, che son la sua tromba disegna ghirigori di note eccellenti, Poogie Bell batterista che va ben oltre la ritmica, Keith Anderson, sassofonista che con il suo strumento crea un ambiente, Stefano Sastro, pianista che fa bella mostra di sè soprattutto in “Caravan” e “Beauty and the beast”, Roberto De Virgilio che con la sua chitarra accarezza le note, il percussionista Rosario Jermano e poi le voci soliste di Natascia Nonacci ed Ms Aj. Insomma, una squadra eccezionale che nel contesto di brani assai ben arrangiati, concede virtuosismi ai singoli musicisti, senza mai farne elementi di puro esibizionismo o, ancor meno, di prevaricazione. Ne scaturisce tanta buona e, a tratti, ottima musica, in grado di coinvolgere anche ascoltatori meno “formati”, non solo per le gradevoli atmosfere che crea, ma anche e forse soprattutto per la piacevole scoperta di come ogni singolo strumento possa essere contemporaneamente un elemento dell’insieme, ma anche un protagonista assoluto.