Balto, “E’ tutto normale”, un ep di cinque tracce targato Alka Record che suscita sensazioni contrastanti in chi ascolta. Diciamo subito che la voce di Andrea (Balto, appunto) ha un timbro che non si rifà a nessuna delle voci ricorrenti di questo periodo, il che è positivo. Ma allo stesso modo diciamo che l’enfasi di una chitarra elettrica purtroppo molto invasiva, si rifà invece ad una ricorrente e poco persuasiva interpretazione del rock.
S’inizia con “E’ tutto normale”, il brano che dà il titolo all’ep ed anche al video ufficiale che lo accompagna. E’ un brano un po’ disarticolato, caratterizzato da suoni inizialmente puliti che ben presto vanno però a soverchiare la voce. “Paura della sconfitta” è una canzone non male, soprattutto nella prima parte, con troppe schitarrate a mano a mano che ci si inoltra nel pezzo. “Spine nel fianco” rivela meglio la voce di Balto ed anche un testo che risulta essere interessante, almeno finchè viene percepito, per le solite ragioni. “Mondo bianco” è invece un po’ l’anello debole di questa breve catena, un brano che fa fatica ad assumere contorni definiti. E si chiude con “E’ tutto normale”, canzone più “studiata” e per questo più interessante, afflitta dal problema costante di una dimensione strumentale eccessiva, che diviene paradossalmente piacevole nel momento in cui esce di scena la voce, lasciando che il brano termini sino ad affogare in una musicalità che in quel frangente può bastare a sé stessa. Che dire di questo lavoro? Si colgono qua e là intuizioni interessanti e si matura la sensazione che in una dimensione live l’approccio potrebbe certamente apparire più convincente. Ma trattandosi di un ep non si può fare altro che rilevare il difetto comune di tanti analoghi progetti proiettati in una dimensione rock, che probabilmente ha perso via via un’identità definita, per trasformarsi troppo spesso in una bagarre strumentale che maschera il suono con il frastuono.
