“BACKGAMMON”, NUOVO ALBUM DEI PINDAR

E’ di queste settimane l’uscita di “Blackgammon” il nuovo album dei Pindar, il duo pugliese dedito alla musica elettronica formato da due dj nati tra Roma e Taranto: Kosmo Mik e Jeff Turn. Il nuovo progetto è caratterizzato da otto tracce precedute dall’uscita del singolo intitolato “Grande freddo”, un brano che racchiuude situazioni di vita di gente comune, ma anche un richiamo all’indifferenza  ed all’apaticità che caratterizza la vita di molti oggi; il brano è inoltre dedicato alla memoria di Claudio Lolli, grande cantautore bolognese, che aveva intitolato appunto “Il grande freddo” il suo ultimo lavoro.

Ma andiamo all’ascolto dell’album iniziando da “Epilogo”, una sorta di intro di meno di due minuti che ci porta a “Backgammon”, brano dal quale è stato anche ricavato il video che pubblichiamo. A colpire è soprattutto la voce, ferma, chiara e decisa che dà tono ad un pezzo ben strutturato, che “arriva” e che viene piacevolmete avvolto dalle musicalità elettroniche che sono la cifra stilistica del duo. “Bliss (just be)”, è un brano forse meno immediato, ma megli0 arrangiato tanto da riuscire a rendere più emotivamente coinvolgete la profondità strumentale. Di “Grande freddo” abbiamo già detto mentre “Benedetto” si presenta con bella pienezza ed una linea melodica interessante anche se, purtroppo, il testo viene “oscurato” da una veemenza musicale non necessaria. “Giorni di vento” rimette in gioco la bella voce che diviene il momento distintivo dell’intero progetto mentre “La vita e il vento” propone forse il testo migliore dell’album, con tonalità evocative nel chiedere con insistenza che ne sarà di tutto ciò che ci rappresenta, dalle storie d’amore, alle nostre case, alle nostre canzoni e parole, una bella intuizione ben sostenuta anche musicalmente. E di musica si parla ancor di più nel brano che chiude l’album, “Incipit di un addio”, solo strumentale, che consente al duo di sciorinare per esteso il proprio pensiero di musica elettronica e relative applicazioni. Pur senza specifiche eccellenze, siamo al cospetto di un buon album, misurato quanto basta, senza mai cadere nella tentazione dei troppi artifici che talvolta la musica elettronica può suggerire, gestito con personalità e professionalità. Tutti requisiti che stanno a testimoniare che la strada è quella giusta.

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