Un caleidoscopio di colori e ritmi è il nuovo album dei Babil On Suite e che “Paz” (in portoghese “pace”), voglia essere un esperimento corale ed artistico lo si intuisce dall’energia che emanano queste undici tracce. Ma prima di parlare delle canzoni, voglio soffermarmi sulla copertina del disco: un omaggio al fumettista Andrea Pazienza e chissà che forse anche il titolo sia tra le righe un piccolo omaggio all’artista.
I siculi Babil On Suite hanno le spalle larghe e sono poliedrici come pochi sanno essere, riuscendo a trarre il meglio e far coesistere nelle loro note le molteplici influenze, frutto di svariate collaborazioni con nomi del calibro di Lucio Dalla, Mario Venuti, Roy Paci, 99Posse, Max Gazzè e Samuele Bersani solo per citarne alcuni. L’album è pura allegria, uno di quei dischi che ti immagini faccia muovere le gambe e battere le mani nelle serate, un disco estivo pur essendo uscito in una stagione fredda. “Paz” abbraccia e da spazio, traccia dopo traccia, il background degli otto componenti della band, iniziando da “2 Loose 2 Loose” in cui emergono le note funky di Geo Johnson. Segue “Call another boy”, brano scelto anche come singolo e che forse più di tutti racchiude l’essenza di questo lavoro: l’amore al ritmo pop. Brano estivo che si pregia della collaborazione di Mario Venuti è il successivo “Boa Babil On”. “Little Lamb” ci regala un piacevolissimo ritmo etnico mentre con “From the distance” si fa un tuffo negli anni Ottanta che restano sempre un importante punto di riferimento musicale. Archi pizzicati introducono “You can be free” e ci porta a “In my cinema”, un omaggio a Lucio Dalla e alla sua Lunedì Film: tutti protagonisti e spettatori della nostra vita. Portoghese ed inglese si mescolano ai ritmi pop ed etnici della titletrack “Paz”. Si prosegue con un canto quasi liberatorio in “Agora”. “Sing it back” è un successo negli anni ‘90 di Moloko qui rivisitato dai BOS. Il disco si conclude con “The safari now”, un brano festoso che chiude magnificamente questo dinamico ascolto.