Quando diciamo che nel mondo vi è tanta bella musica che attraverso i canali tradizionali, monopolizzati dalle major, quasi certamente non ascolteremo mai, è sufficiente inserire nello stereo il cd di Gilda Reghenzi, “Amorevolmente” e pigiare “play” per averne un’immediata conferma.
L’interprete, che è anche cantautrice, vanta un collaudato curriculum di significative collaborazioni e questo album è l’approdo di un lungo cammino o, come lei stessa scrive nella presentazione “un sogno nel cassetto che finalmente sono riuscita a concretizzare…”. Ma poichè i sogni, per concretizzarsi, necessitano di percorsi definiti, ecco che sin dai primi due brani si avverte lo “spessore” del progetto, sia dal punto di vista artistico sia da quello professionale. “Senza te” di Alberto Boldrini, con Davide Foroni al vibrafono e Giuliano Muratori alla tromba è un’emblematica ouverture che induce a motivate attese. Ed infatti, ecco “Dimmi” ove la voce di Kenneth Bailey si fonde stupendamente con quella di Gilda Reghenzi; eppoi lo scherzoso “Tic Tac” che vede l’interprete diventare cantautrice, come scopriremo anche in altri brani a seguire. “Gli anni che verranno”, con le chitarre di Paolo Costola, è forse il brano meno incisivo dell’album, ma si torna subito su livelli eccelsi con “Da qui”, brano scritto da Omar Pedrini con Mauro “Otto” Ottolini ai fiati e con “Lascia e tutto sia” di Andrea Romano con Vincenzo Titti Castrini alla fisarmonica. Raffinatissimi sono l’interpretazione e il testo di “Confini”, una canzone di Massimo Alessi che ci accompagna verso mondi sconosciuti, trapuntati di astri simili a diamanti. Gilda torna cantautrice in “Marijuana Jazz” eppoi ritrova con delicata interpretazione Omar Pedrini in “Ultina poesia”. Sontuoso il finale con una versione in chiave jazz di “Se c’è una cosa che mi fa impazzire”, il brano di Amurri e Canfora portato al successo negli anni Sessanta dalla mitica Mina. Una passeggiata musicale che se ne va leggera, ma lascia una traccia importante per le eccellenze che la caratterizzano. Gilda Reghenzi ha saputo coinvolgere nel suo sogno tanti amici che hanno condiviso con lei la ricerca del meglio, trovandolo.