Non è stato semplice scrivere di questo ultimo album di Alberto Nemo, bisogna svuotare la mente da tutto ciò che ho ascoltato fino ad oggi e prepararmi ad un’esperienza quasi mistica. Nemo ha una voce dominante che sovrasta sulle lunghe melodie, arpeggi ed elettronica presente in “Io Dio no”, suo quattordicesimo album.
È questo un album per orecchie molto raffinate che se può essere un plus per gli intenditori, diventa però poco spendibile nella massa. Ma probabilmente è una scelta voluta questa di Nemo, avere un selezionatissimo pubblico a cui dedicare un vinile da collezione. Sì perché il disco è stampato solo su richiesta ed avrà una copertina personalizzata dipinta a mano da Mauro Mazziero. “Io Dio no” esula dai soliti canoni stilistici e si fa portavoce di un genere musicale non comune, ma di grande personalità. È un album che resta coerente per tutte le dieci tracce al punto che nessuna di esse emerge rispetto alle altre. I testi raccontano episodi della sua vita, riflessioni e pensieri che attraversano il tempo e si fanno più stringenti e lucidi in questo presente.