Ascoltando il cd di Adriana Spuria, “Il mio modo di dirti le cose”, arrivati alla decima canzone, è come se si fosse stati partecipi di un percorso musicale di un’artista affermata, che ha voluto, in una parentesi della propria carriera, dedicarsi alla raffinata ricerca di brani dalle tinte delicate come un acquerello e dalle tonalità calde ed avvolgenti che evocano luci soffuse da club privè di lusso.
Non mancano neppure le cover come nel caso di “Un colpo al cuore”, canzone portata al successo dall’inarrivabile Mina negli anni Sessanta e, come valore aggiunto, il cd contiere anche il videoclip del brano “Non credo”. Insomma, un lavoro accurato di ricerca e di studio, che pone in risalto la voce ben impostata dell’artista intorno alla quale si muove tutto il progetto, ma che desta anche qualche perplessità. Adriana Spuria è un talento che già nel 2008 aveva trovato una propria dimensione grazie alla lunga permanenza nella speciale classifica Indie Music Like con il brano “Una donna”, che viene riproposto anche in questo album. Ma qui manca il botto, non c’è la canzone che induce chi ascolta a stoppare e tornare indietro per riascoltare, non c’è il brivido di un’emozione. Ci si ritrova ad annuire, ad apprezzare, anche a lasciarsi cullare talvolta laddove la sensualità della voce di Adriana appare più spiccata. Ma non ci si sorprende, non ci si entusiasma, non si alza il volume per cogliere meglio e più volte una strofa, un passaggio, un inciso. E questa linearità, alla fine, non premia l’artista siciliana che ha le potenzialità per dimostrare molto. Infine, chi si occupa di lei dovrebbe non trascurare le note personali che nel cd non troviamo, così come non compaiono i nomi degli autori, dei musicisti che l’accompagnano, degli arrangiatori. Un progetto artistico è fatto anche di queste cose, pur se viviamo nell’epoca in cui l’mp3 ha trasformato anche la musica in un prodotto usa e getta. Proprio per questo non dobbiamo perdere occasioni per dire forte e chiaro, anche nei dettagli, che la musica è altra cosa.