Icio Caravita calca le scene indie ormai da diversi anni, ed ha nel frattempo consolidato un proprio stile peculiare, che viene riproposto e ben esplicitato nel suo ultimo cd “E’ così che va”. Si può dire che il brano di apertura “Menestrello” sia già di per sé una specie di presentazione della cifra espressiva dell’autore e quindi di come si svilupperà l’opera.
Una musicalità semplicissima, quasi esclusimamente giocata sul dialogo di chitarra ed armonica in chiave acustica, mediamente gradevole, che rischia però di appiattire un po’ troppo il lavoro, esponendolo al rischio della monotonia. I testi sono essenzialmente introspettivi. Riflessioni, ricordi, sentimenti vengono raccontati con una prosa lineare e piana, non banale né priva di personalità, seppur con qualche ingenuità stilistica. Ingenuità che si percepiscono un poco in pezzi schietti e “ruspanti” come “Meravigliosamente”, o “Non fermarti”, ma possono essere interpretati come frammenti di sincerità, che rendono più vitale e spontaneo il discorso dell’autore. Simpatici i giochi con le parole nella dolce-amara “Stato nervoso precario”, forse il brano meglio riuscito dell’album. Nel complesso un lavoro che conferma la buona maturità creativa di un autore che conserva tuttavia ancora ampie possibilità di evoluzione e crescita.
