Al termine dell’ascolto delle dodici tracce de “L’universo elegante”, nuovo album di Gianluca De Rubertis, verrebbe da dire….finalmente un cantautore! Non se ne abbiano a male coloro che, come lui, cantautori lo sono, ma accade con così tanta frequenza di imbattersi in prodotti che somigliano ad altri, voci che somigliano ad altre, canzoni che paiono già sentite (o brutte canzoni). Qui invece, sin dalle prime note di “Chiedi alla polvere”, si coglie nel timbro profondo della voce di De Rubertis, nei testi estremamente ricercati, negli arrangiamenti quasi sempre molto semplici ma efficaci, un qualcosa di diverso e di nuovo.
“Mai più”, secondo brano, eseguito in duo con Amanda Lear, coglie ancor più l’eleganza dell’autore e la sensualità nota di una voce che anche il grande pubblico non ha dimenticato. “La vita è sogno” è l’unico brano che per qualche secondo può vagamente (e incidentalmente) ricordare i toni dolci e cupi di De Andrè, ma poi ecco “Labbracadabbra” con un testo che assume contorni fiabeschi e tinte un poco oscrure, rimrcando la poliedricità dell’artista. “Sotto la tua gonna” è un capolavoro di delicatezza ed eleganza, forse il brano più intenso dell’intero album. “Brucia come brucia” è un’aria gradevole, ma poi giunge la sorpresa di “Chiaro di luna siderale”, brano strumentale con De Rubertis al pianoforte che si inventa un’atmosfera sognante. “Magnifica notte” è l’unica canzone “rubata” da un altrui repertorio. Si tratta infatti di un brano di Salvatore Adamo, tradotto e riarrangiato con un bellissimo testo da De Rubertis, eseguito in duo con Mauro Giovanardi. E ci si avvia alla conclusione con un intenso acquerello di poesia che è “Florigami” in cui, tanta è la suggestione delle immagini dipinte dal testo, che quasi si scorda la musica. E poi il bellissimo “Cantico di una creatura”, con un piccolo cedimento solo nell’inciso, ma anche in questo caso con un testo “salvatutto” e la voce piana e rassicurante del cantautore leccese. “Così è la vita” non è certo il pezzo più riuscito del cd, ma “Quello che resta”, traccia di chiusura dell’album, torna ai livelli più elevati di questo lavoro, anche in questo caso con un arrangiamento semplice ma assai convincente nella sua linearità. Insomma, decisamente un progetto da ascoltare tutto d’un fiato, con davanti agli occhi il libretto con i testi per non perdere una sola parola (e divertirsi andando a comporre con il puzzle di vocaboli di “Florigami” atmosfere intense). E, alla fine, compiacersi per la scoperta di un cantautore con una personalità artistica decisa, convincente e, soprattutto, tale da riuscire a creare un micromondo proprio, diverso dalla miriade di altri micromondi che popolano la canzone d’autore italiana.