Clio and Maurice (al secolo Clio Colombo e Martin Nicastro) sono una voce ed un violino che nelle scorse settimane hanno messo in circuitazione il loro primo Ep intitolato “Fragile”. Sono sei tracce che devono essere ascoltate quasi trattenendo il respiro per coglierne l’essenza. Quindi, il prodotto è sconsigliato ai birraioli incalliti che si aggirano nei pub e nelle piazze con il tappo a corona strappato dalla bottiglia e stretto tra i denti.
Eppure, anche un prodotto apparentemente difficile e per certi aspetti fuori tempo, risulta sorprendente perchè è proprio nella sua poca fruibilità che trova l’attenzione ed è da quell’attenzione che si scopre che invece quelle canzoni più che fuori tempo, in realtà, non hanno tempo. Ottima poi la scelta di realizzare un Ep e di non avventurarsi, al primo lavoro in studio (dopo il singolo “Lost” registrato comunque quest’anno), nei meandri di un album che spesso nasconde insidiosi tentativi di quantità, a scapito della qualità. In queste sei tracce ci si ritrova invece a scoprire, poco a poco, la voce ferma e sicura di Clio, che emerge sin dal primo brano, “Friend” , anche se è soprattutto in “Fragile” e “Blue” che la tavolozza dei colori vocali trova tutte le sue estensioni e tonalità. E Maurice, con il suo violino, prima asseconda delicatamente, ma poi avvolge sontuosamente la sua compagna di viaggio, sino a raggiungere toni fortemente evocativi, coniugando suoni e voce con puntualità e senza sbavature. Un bell’Ep senza ombra di dubbio, un progetto che, viste anche le frequentazioni all’estero di Clio and Maurice, non potrà che accompagnare le loro tournèe lasciando in vari angoli di mondo, la testimonianza di un prodotto d’eccellenza, interpretato in lingua inglese, ma rigorosamente “made in Italy”.