Ecco un Ep agile, fresco, attento alle parole ed al loro significato, a suo modo cantauroralmente colto. Sto parlando di “Io non sono sabbia”, il nuovo lavoro di Le Rose e il Deserto (il progetto solista di Luca Cassano, cantautore calabrese trentacinquenne, ma assai più dinamico di tanti adolescenti). Il suo è un progetto contenuto in cinque tracce, poco più di un quarto d’ora di canzoni che volano via, senza la pretesa di lanciare chissà quali messaggi nè l’illusione di rendere indelebili percorsi musicali sempre molto essenziali, ma efficaci.
S’inizia con “Sabbia” che ci pone subito al cospetto di una voce chiara e decisa dal taglio palesemente cantautorale alle prese con un brano fruibile, diretto, raccontato con un testo fatto di sensazioni ed immagini. “Un terzo” pone in risalto un buon arrangiamento, nella sua essenzialità, senza enfasi, gradevolmente. “Pirati” accentua ulteriormente la dimensione cantautorale e induce a qualche riflessiobe sulla ricercatezza dei vocaboli che vanno a formare testi metricamente coerenti, ben coniugati con la musica che va in leggerezza. “Sensi unici”, buon testo, semplicità nella dimesione musicale che non fagocita mai la voce dell’artista e ottimo finale con “Passi indietro”, forse il brano migliore, musicalmente più presente e persuasivo, con alcuni picchi che ne scandiscono la cifra complessiva conferendo un buon tocco di personalità, che non fa mai male. Un Ep piacevole insomma, che trasmette vivacità e rende merito ad un artista che sa scendere a patti con la poesia senza tradirla nè venir meno al proprio “sentire”.
