MASCARIMIRI, INNOVAZIONE NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE

E’ da qualche tempo in circuitazione “Nou?”, il nuovo album di Mascarimiri, dodici tracce che ci immergono in quella dimensione che la formazione salentina ama definire “tradinnovazione”. C’è moltissima tradizione in queste canzoni e lo si rileva sin dal brano introduttivo che nella prima parte è affidato al canto di una voce femminile che pare venire da un passato molto lontano. Ma c’è anche, ascoltando attentamente brano dopo brano, l’incontro di tante diverse sonorità, che sono il vero momento innovativo del progetto poichè riescono a riassumere l’espressione di tante diverse etnie, rispettando però le radici di un’appartenenza.

“Elettro tetta” è il curioso titolo del primo brano e l’anziana ma ferma voce femminile introduttiva riesce a generare un’atmosfera molto intensa, è un salto nel tempo, ma anche un aggrapparsi, quasi disperato, alle origini della propria terra; molto interessante anche l’arrangiamento. “Rebettino ‘nammuratu” è un pezzo fatto molto di percussioni mentre in “Oh beddhu meu” si colgono arie vagamente arabeggianti. Onde di mare che si fanno musica per “Mareina” e poi un richiamo alla pizzica che “arriva” con immediatezza. “Nou?” è il pezzo che dà il titolo all’album; è un brano dall’andamento cantilenante che acquista spessore via via, grazie ad una strumentazione che si fa importante. E’ invece straordinariamente bello il contrasto tra la voce-guida ed il coro in “Alle periferie”, uno dei brani migliori del cd e poi “Hotel Albania”, che ha un andamento molto vivace e sa di terra, di cultura popolare, di mercati all’aperto, di storie antiche e, anche in questo caso, scandisce alcune atmosfere arabeggianti. Voce-guida e cori anche in “Zimba revoluction”, ma meno evocativi rispetto a “Alle periferie” mentre “Tie” ha un avvio entusiasmante e regala tutta a vivacità della pizzica, ma si stempera un poco nel fraseggio cantato.  “Gatta mammona” sembra una canzoncina per bambini, con una buona dose di coimvolgente frenesia mentre “Tangos de lo zingaro” è un bellissimo pezzo solo strumentale che evoca notti di festa, di vino e di danze sino allo sfinimento. Si chiude con una versione remixata di “Nou?” affidata a Dj Click, l’atmosfera un po’ disco ed un po’ elettronica non ridimensiona comunque la struttura caratterizzante del brano. Di questo album credo di poter dire che finchè la musica, pur guardando all’innovazione, riesce a non tradire le radici tradizionali della terra e delle genti che l’hanno originata, ci può stare ed anzi, offre una chiave di lettura fors’anche più accostabile, soprattutto per chi ha meno dimestichezza ed orecchie meno allenate all’ascolto della musica che viene dalla terra e quindi dalle origini. Mascaramiri riesce bene in questa operazione di recupero che non vuole sapere solo di nostalgia, ma propone sonorità nuove, coerenti con l’epoca in cui viviamo. E, riuscendoci, vuole fare intendere anche che la tradizione ha una propria sacralità che non va discussa.

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