SANREMO GIOVANI MERAVIGLIOSO E TRISTE

Marzia Stano, in arte “Una”, è stata tra i 12 finalisti di “Sanremo Giovani 2016”. Vale a dire ad un passo dal palcoscenico della prestigiosa e sempre molto discussa, ancorchè  storica, rassegna della canzone italiana. Ma su quel palcoscenico non si esibirà, non ce l’ha fatta per un soffio, direbbe qualche commentatore sportivo. Dopo questa esperienza, le abbiamo chiesto un’impressione “a caldo” e Marzia, come di consueto, ha risposto con grande lucidità.

 

Non ho mai fatto musica per assecondare i gusti e le opinioni della gente, non comincerò di certo  a farlo ora. Così come per anni non mi sono mai interessati i consigli di chi mi sollecitava a percorrere un certo percorso mediatico, allo stesso modo oggi non mi interessa chi può aver pensato sia uno sbaglio averlo intrapreso. La corazza di una gavetta di 10 anni intensi di musica live, dischi autoprodotti, collaborazioni e grandi festival nazionali ed internazionali, mi rendono quella che sono e che sarò sempre, soprattutto se circondata dalla cornicetta di un tubo catodico. La mia scrittura è caratterizzata da contenuti che esisteranno sempre a prescindere dal contenitore. E di questo per fortuna se ne sono accorti tutti. Sanremo Giovani per me è stata un’esperienza meravigliosa e triste allo stesso tempo. Meravigliosa perché è stato bello vedere l’eccitazione della gente intorno, di chi mi segue da sempre e di chi si è affezionato di recente, è stato divertente scegliere i vestiti, fare le prove, cantare difronte a cinque persone che ho sempre e solo visto in tv, conoscere i vissuti degli altri ragazzi e ragazze che condividevano la mia stessa passione ma che hanno avuto percorsi e storie completamente diverse dalla mia, E’ stato bello restare di notte sveglia a pensare a cosa poteva cambiare, succedere, migliorare, discutere con l’etichetta i passi giusti da fare, osservare ogni piccolo dettaglio, conoscere gente che ha lavorato con i grandi della musica italiana come Dalla, Battisti, Patty Pravo. Meravigliosa perché con questa esperienza ho regalato dei momenti di gioia alla mia famiglia, concedendogli l’illusione in due minuti e venti secondi di quello che loro definirebbero “successo”. Triste perché ti accorgi che non è tutto vero, che niente accade per caso e tanta gente che vale spesso resta in panchina senza una vera ragione, o per lo meno una ragione che io riesca a comprendere, a spiegare. Triste perché prendi coscienza di come due minuti e venti di diretta Rai contano  in termini di presa sul pubblico, come due anni di concerti in ogni buco di club italiano, come due dischi e duecento recensioni uscite su tutte le testate web e non solo, e ti arrabbi con la gente che dovrebbe uscire di casa a vedere più concerti, con le radio che non offrono spazi, con  le grosse case discografiche che dicono -Brava! Ma che aspettano che tu salga sul carro dei vincenti prima di pensare di investire su di te. Sicuramente posso dirmi felice di aver vissuto tutte queste emozioni, di aver realizzato nuove consapevolezze perché su di me hanno sortito un effetto positivo, stimolando la mia parte più determinata e che ora intende dimostrare che se ci si crede fino in fondo…si può fare, perché arriva sempre il tempo di raccogliere ciò che si è seminato.

Marzia Stano (Una)

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *