Questa rivista, nata come “Un’altra Music@” e divenuta poi “Musicamag – Un’altra Music@” in omaggio ad un linguaggio più tecnologico ed al fatto che si tratta di una rivista online, ha da poco compiuto i suoi primi dieci anni. Inutile e scontato ripercorrere gli inizi, ovviamente tutti in salita, ma con il fermo impegno di dare spazio a tutti coloro che avessero inviato alla nostra attenzione il loro materiale. Insomma, nella mia intenzione c’era la volontà di spalancare le porte a tutto il mondo della musica indipendente riservandomi, in cambio, la libertà di esprimere giudizi, anche aspri se necessario, per ricordare che l’arte, qualunque arte, richiede del talento e non bastano passione ed ambizioni. Evidentemente, chi si è accostato in questi anni a Musicamag ha riscontrato almeno due aspetti che, a lungo andare, si sono rivelati premianti: un’assoluta onestà intellettuale, che non risente di alcun tipo di pressione e ci consente giudizi certamente opinabili, ma sempre sinceri e, parrà banale, l’attenzione e l’ascolto. Noi ascoltiamo tutto e talvolta riascoltiamo, perché sappiamo quali e quante siano le fatiche e le attese che portano alla realizzazione di un progetto discografico. Sappiamo che non sempre e non ovunque si può contare su quel diritto all’ascolto e per questo vogliamo riconfermare questo impegno, che noi riteniamo irrinunciabile sia professionalmente sia per il rispetto nei confronti di chi ci chiede un parere e, quando è possibile, un po’ di visibilità. Nel frattempo però siete diventati tanti, tantissimi, ogni giorno. E questo non può che farci piacere, ma ci impone qualche scelta dolorosa. Non potremo più parlare di tutti, con annunci di singoli o recensioni di Ep e Album. E del resto, pur pubblicando con motivata calma il materiale che giunge in redazione, ci rendiamo conto che non ha alcun senso parlare in ottobre di produzioni entrate in circuitazione a giugno. Ma colendo occuparci di tutti non potremmo fare diversamente. Dovremo quindi fare delle scelte che ci imporranno di non occuparci più di chi non ci convincerà almeno un poco. E’ la stessa cosa che fanno tutte le altre riviste (senza entrare nel merito delle testate che “passano” con elogi stratificati solo le produzioni che acquistano gli spazi, sotto forma di pubblicità occulte). Cercheremo di essere ugualmente equilibrati e attenti e forse, potremo essere anche meno “cattivi” in alcuni giudizi, visto che le necessarie selezioni ci consentiranno di occuparci solo dei prodotti che riterremo migliori o meno peggio. Questa nuova formula avrà effetto immediato. Si apre dunque un nuovo corso per Musicamag all’insegna di un giusto rinnovamento, dopo un primo decennio che ci ha regalato tanta musica e tante soddisfazioni.
DOPO 1O ANNI VOLTIAMO PAGINA. ECCO COME
Questa rivista, nata come “Un’altra Music@” e divenuta poi “Musicamag – Un’altra Music@” in omaggio ad un linguaggio più tecnologico ed al fatto che si tratta di una rivista online, ha da poco compiuto i suoi primi dieci anni. Inutile e scontato ripercorrere gli inizi, ovviamente tutti in salita, ma con il fermo impegno di dare spazio a tutti coloro che avessero inviato alla nostra attenzione il loro materiale. Insomma, nella mia intenzione c’era la volontà di spalancare le porte a tutto il mondo della musica indipendente riservandomi, in cambio, la libertà di esprimere giudizi, anche aspri se necessario, per ricordare che l’arte, qualunque arte, richiede del talento e non bastano passione ed ambizioni. Evidentemente, chi si è accostato in questi anni a Musicamag ha riscontrato almeno due aspetti che, a lungo andare, si sono rivelati premianti: un’assoluta onestà intellettuale, che non risente di alcun tipo di pressione e ci consente giudizi certamente opinabili, ma sempre sinceri e, parrà banale, l’attenzione e l’ascolto. Noi ascoltiamo tutto e talvolta riascoltiamo, perché sappiamo quali e quante siano le fatiche e le attese che portano alla realizzazione di un progetto discografico. Sappiamo che non sempre e non ovunque si può contare su quel diritto all’ascolto e per questo vogliamo riconfermare questo impegno, che noi riteniamo irrinunciabile sia professionalmente sia per il rispetto nei confronti di chi ci chiede un parere e, quando è possibile, un po’ di visibilità. Nel frattempo però siete diventati tanti, tantissimi, ogni giorno. E questo non può che farci piacere, ma ci impone qualche scelta dolorosa. Non potremo più parlare di tutti, con annunci di singoli o recensioni di Ep e Album. E del resto, pur pubblicando con motivata calma il materiale che giunge in redazione, ci rendiamo conto che non ha alcun senso parlare in ottobre di produzioni entrate in circuitazione a giugno. Ma colendo occuparci di tutti non potremmo fare diversamente. Dovremo quindi fare delle scelte che ci imporranno di non occuparci più di chi non ci convincerà almeno un poco. E’ la stessa cosa che fanno tutte le altre riviste (senza entrare nel merito delle testate che “passano” con elogi stratificati solo le produzioni che acquistano gli spazi, sotto forma di pubblicità occulte). Cercheremo di essere ugualmente equilibrati e attenti e forse, potremo essere anche meno “cattivi” in alcuni giudizi, visto che le necessarie selezioni ci consentiranno di occuparci solo dei prodotti che riterremo migliori o meno peggio. Questa nuova formula avrà effetto immediato. Si apre dunque un nuovo corso per Musicamag all’insegna di un giusto rinnovamento, dopo un primo decennio che ci ha regalato tanta musica e tante soddisfazioni.
Giorgio Pezzana