EMERGE DALLA PANDEMIA LA VOCE STANCA DI BLANK

E’ di queste settimane l’entrata in circuitazione di “Lockdown freestyle”, nuovo progetto di Blank (al secolo Elena De Salvo, originaria di Messina, ma cosentina d’adozione prima del suo trasferimento a Milano per ragioni di studio) realizzato nei giorni più difficili della pandemia.

Una raccolta di cinque tracce che riassume benissimo il momento difficile in cui è stateo concepito: si tratta infatti di cinque brani che tutti insieme superano di poco i cinque minuti di musica. Ma, al di là delle battute, la voce flebile ed un poco strascicata di questa giovane cantautrice tra i trap, l’urban ed il pop, in qualche modo riesce a farsi ascoltare. E’ quasi monocorde, incolore, annoiata. Con brani di un minuto, più che storie, racconta sensazioni ed a tratti ci ricorda Billie Eilish, altra giovane esponente di questa sorta di musica stanca che in fondo fotografa un momento generazionale che fatica a trovare slanci e positività. Il brano più bello è l’ultimo, “Non lo volevo”, che ha una linea melodica molto interessante. Ma, il fatto di doversi destreggiare tra flash canori più che in canzoni, rende arduo ogni giudizio, lasciando spazio solo ad impressioni generali, a tratti positive. C’è della poesia in questo abbandono, in questa stanchezza che non prova, ma genera, stupore. Ovviamente ci si aspetta di riascoltare Blank in una dimensione… non pandemica.  Ma se dopo l’assaggio si percepisce il desiderio dell’intera portata, significa che sono maturati interesse e curiosità. Il che, in ambito musicale, rappresenta un dato positivissimo.

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