E’ da alcune settimane in circuitazione “W”, il nuovo album di Populos (al secolo Andrea Mangia, producer, autore di colonne sonore, sound designer per musei e sfilate di moda, nonchè personaggio di prima fascia a livello internazionale per quel che riguarda la musica elettronica).
Ed è soprattutto alle passerelle delle sfilate di moda che riconduce idealmente questo progetto che vede la partecipazioe di artiste di tutto il mondo coinvolte in un lavoro che pone la donna in primissimo piano (del resto, il titolo dell’album, “W”, sta appunto per Woman). Via via, brano dopo brano, si susseguono le voci di Sobrenadar, Kaleema, Sotomayor, Emmanuelle forse non notissime ai più, oppure personaggi come Myss Keta, che in Italia ha avuto una sua visibilità all’ultima edizione del Festival di Sanremo. Dieci tracce che nella ricerca elettronica ed in quella dimensione vagamente psichedelica che evoca atmosfere rarefatte e trasognanti, sviluppano un percorso che scorre via piacevolmente, fatto di arrangiamenti raffinati, pur se talvolta troppo concedono a suoni più freddi, voci sussurrate o comunque avvolte in una patina di delicatezza quasi misteriosa. Brani ambient, assolutamente adatti per sfilate di moda, un po’ meno per il solo ascolto che a più riprese cede il passo alla distrazione. Si potrebbe parlare di un disco gradevole, pensato per contesti specifici e mirati ed anche di buona fruibilità nonostante che, alla fine dell’ultima traccia, è difficile ritrovarne un retrogusto che possa testimoniare l’acquisizione di una qualche particolare emozione.