Il suo nome è Bernardo “Aldo” D’Orrico, è cosentino, 41 anni. Suona la chitarra da quando ha 13 anni ed i suoi percorsi musicali lo hanno portato a vivere diverse esperienze con vari gruppi, finchè nel 2016 diventa Al The Coordinator ed intraprende il suo cammino da solista. Recentemente, per l’etichetta Lumaca Dischi, ha pubblicato un nuovo album intitolato “Live The Coordinator”, riprendendo i brani del suo primo disco, “Join The Coordinator” per riproporli in versione live.
Il disco contiene anche alcune coover ma, soprattutto, è stato anticipato da due video, rispettivamente “Golden” e “Erwin Last Passion”; altri video usciranno a cadenza settimanale, sino a settembre. Un progetto curioso, ma ciò che incuriosisce ancor di più è la scioltezza con cui l’artista interpreta i suoi brani, frutto di ricerca e di passione per quel country tipicamente americano, quel blue gass con infliuenze irlandesi ed inglesi, ma anche quel blues che riconduce alla cultura nera che tante tracce ha lasciato nella storia della musica americana. La ricercatezza degli accordi, la destrezza ma, ancor di più, l’immediatezza di quelle canzoni che entrano sin dal primo ascolto riuscendo, talvolta, a proiettarci in dimensioni lontane, ma che l’artista ha saputo fare proprie, sono l’anima di questo album. Come lo è la voce di Al The Coordinator, che sa essere suadente, graffiante, profonda, leggera a seconda delle suggestioni che va a disegnare o dei generi nei quali si ritrova, assolutamente a proprio agio, la sua cifra artistica. Accade abbastanza raramente di ascoltare tutto d’un fiato un album senza ravvisare, qui e là, qualche cedimento o anche senplicemente inciampare in qualche brano che diviene zavorra, talvolta anche di prodotti complessivamente riusciti. Qui invece tutto corre liscio e si approda all’ultimo pezzo avendo già acquisito la certezza di avere ascoltato dell’ottima musica, un’ottima voce ed un album che ci proietta in tante delle nostre fantasie americane, rendendocele, per qualche istante, meno remote e più reali,