Subconscio (al secolo Giulio Campaniello della provincia di Foggia, ma bolognese di adozione) ha pubblicato ecentemente il suo primo Ep che reca lo stesso nome e cinque tracce, una delle quali, la prima, è un’ “Intro” un po’ stucchevole della durata di meno di due minuti, con un po’ si suoni elettronici e qualche frase sparsa.
Rinunciabilissima, anche perchè getta ombre oscure sul prosieguo del lavoro, che invece risulterà piacevole, pur nei limiti di un rap che lascia poche tregue. Il primo vero brano s’intitola “Giungla” e ci pone al cospetto di un rap un po’ riveduto e corretto, meno ossequioso dei canoni entro i quali si muove chi si accosta al genere, con un arrangiaento abbastanza minimalista, ma che riesce a strizzare l’occhio ad arie jazz, sia pure molto tenui e solo accennate. “Guarda oltre” è musicalmente meno lineare, vocalmente piacevole con arrangiamenti questa volta un po’ meno persuasivi. “Notte” vede Subconscio abbandonare, almeno in parte, l’andamento rap conferendo al brano un look che lo rende più canzone. Si torna invece al rap ed anche a quello più tosto von “Wicked Smile”, brano cantato parte in inglese parte in italiano con la partecipazione di No Fang ed un frangente ultraveloce che meriterebbe di partecipare al campionato del mondo di velocità di lettura. A parte queste amenità, “Subconscio” è un Ep che scorre via veloce, frutto di una ricerca introspettiva, con brani che non inchiodano alla sedia, ma che possono risultare di gradevole ascolto pur senza rimanere incisi nella mente. Un prodotto fruibile, il cbe è un buon risultato per chi si accontenta di fare musica, senza incomodare altre dimensioni.
