A leggere la biografia (Wilkipedia) di Andrea Ascolese, attore e cantautore bolognese di origini campane, laureato al Dams di Bologna, con esperienze radiofoniche, televisive, cinematografiche (un film, tra gli altri, con la regia di Carlo Vanzina) e teatrali (ma anche un po’ fotografo e giornalista) verrebbe da pensare, accingendoci all’ascolto del suo album “Ti porterò”, di essere al cospetto di un lavoro destinato a suscitare più di un’emozione.
Ed invece, i brani scorrono e la sensazione è quella di un lavoro tutto sommato poco incisivo, affidato alla voce tutt’altro che convincente di Ascolese, che è anche autore di musica e testi, con arrangiamenti che non vanno mai oltre l’ordinaria amministrazione e testi talvolta improbabili, talvolta banali. Un cd contenente otto tracce che lasciano tutto sommato indifferenti (“Io potrei cercarti questa notte/Ma se tu non kiami non c 6/se tu nn c 6 nn c sono io….” tratto da “D+” non è propriamente un testo atto a segnare un nuovo tracciato sui percorsi futuri della canzone d’autore); otto tracce delle quali con un certo sforzo se ne potrebbero salvare un paio: “Ti porterò”, che dà il titolo al progetto, non tanto per la canzone in sé quanto per un paio di passaggi di testo, questi sì, con un sentore poetico e “Tremori” ,che anche musicalmente offre qualche tenue spunto d’ascolto in più. Troppo poco per una prova che avrebbe potuto essere un’occasione da sfruttare con maggiore convinzione. Probabilmente delle molteplici attività artistiche alle quali Ascolese si dedica, quella cantautorale non è la più riuscita. Ci aspettiamo di ritrovarlo con maggiori motivazioni in altre dimensioni artistiche.