E’ da poche settimane in circuitazione il terzo album di Yosonu (al secolo Giuseppe Costa), one man orchestra di orgini calabresi che dà vita ad uno show del quale è pressochè unico protagonista alle prese con batterie elettroniche, percussioni, voci, kalimba, beatbox, marranzano vietnamita, body percussion, bidoni e oggetti vari.
“Namastereo” è il titolo del progetto che l’autore colloca in un genere free pop con tutto quel che ne consegue tra ispirazioni psichedeliche, atmosfere ossessive, sonorità industriali ma anche popolari ed evocative. Si inserisce in questo contesto, indubbiamente singolare, la partecipazione di Erico Gabrielli con sei clarinetti bassi nel brano “Cucumanda” dal quale è stato ricavato anche un video. In “Silence” è invece Lavinia Mancusi a prestare la sua voce dalle forti sonorità mediterranee. Nell’insieme si tratta di nove tracce che risultano avvincenti sin dal primo ascolto per il sorprendente mix di contenuti che le caratterizzano, per le sonorità che talvolta sfiorano il free jazz, passando poi attraverso dimensioni più tradizionali in un insieme che sa di sperimentazione e che certo non insegue dimensioni di reale fruibilità. Non vi è dubbio che la ricerca musicale passando attraverso l’espressione di strumenti spesso insoliti abbia in sè una valenza artistica, mutuata principalmente dal “sentire” dell’autore, che a quei suoni conferisce colori e toni, ma anche significati emotivamente non sempre percettibili. Si tratta comunque di un lavoro interessante, quasi sempre al di fuori dei generi correnti, certamente estraneo ad ogni omologazione e già solo per questo meritevole di ascolto.
