Il collettivo Napoli Milionaria è una formazione partenopea che ha recentemente presentato un album singolare ed estremamente interessante che è anche il primo volume di una raccolta “Trapneomelodica”. Nella sostanza, sono stati rispolverati alcuni grandi successi di artisti come Mario Merola, Ciro Ricci, Franco Ricciardi e Tommy Riccio, rivisitati, riarrangiati ed eseguiti in chiave moderna.
Parliamo di classici come “Napule e notte”, “Zappatore”, “Munastero ‘e Santa Chiara”, ma anche di brani meno noti al grande pubblico ma fortemente radicati nella tradizione napoletana. “A nuttata è passata” dice i titolo di una delle canzoni rifacendosi alla famosa battuta di Eduardo De Filippo “…ha da passà a nuttata…” contenuta in una delle sue più celebrate commedie, appunto “Napoli milionaria!”. L’operazione che ha condotto alla realizzazione di questo lavoro assume i contorni importanti della salvaguardia di un patrimonio che va trasmesso alle future generazioni, siano esse napoletane oppure no. E per farlo si è scelta una via capace di raggiungere i più giovani senza andare allo scontro con i tradizionalisti. Ne è testimone il primo brano. “San Gennaro”, introdotto da un voce lontanissima diffusa da un grammofono gracchiante che intona “Chist’è Paese do sole” e che precede il famoso monologo rivolto al Santo patrono di Napoli. Un progetto dunque che va oltre la dimensione musicale ed entra nella didattica, offrendo la possibilità di una lettura in chiave moderna di pagine intramontabili legate alla canzone melodica partenopea, ripresa da tanti cantanti neomelodici napoletani, talvolta bistrattati da chi ha idee un po’ appannate sulla storia della canzone italiana, che nelle romanze e nella canzone napoletana affonda le proprie radici.