Questo filmato, di forte impatto e suggestione, per chi non si è mai occupato di cultura dei nativi americani, altro non è se non un momento di folklore corredato da bellissime immagini, oggi possibili grazie anche a tecnologie sino a pochi anni or sono assolutamente impensabili. Ma al di là degli aspetti tecnici, si tratta di una testimonianza forte che ci riporta ad un’appartenenza. Quei monti erano la cornice naturale del mondo dei nativi. Ai piedi di molte di quelle cime sono sepolti gli avi degli appartenenti a quelle tribù alle quali, tra la fine del 700 e l’inizio del 900, è stato tolto tutto, ricorrendo ad ogni forma di vessazione e di prepotenza, mettendo in campo la forza dell’uomo bianco invasore contro chi in quelle terre, tra quei boschi, quei laghi e quei monti, viveva da generazioni, assai prima che l’uomo bianco mettesse piede nelle Americhe, con la convinzione di essere portatore di civiltà. Quel filmato e quella musica, sono in realtà un atto d’accusa, un indice puntato, un disperato appello affinché non si dimentichi la grandezza e l’inossidabile dignità di uomini a noi noti cone Toro Seduto, Geronimo, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa, Capo Giuseppe e tanti, tantissimi altri. Anche questa è “un’altra musica”. Una musica che raramente vi è dato di ascoltare, ma che qui vi proporremo con una certa frequenza. In omaggio a quelle tradizioni, a quegli uomini, ai loro discendenti e alle civiltà spazzate via da chi ha imposto la propria legge ritenendola legge universale.
