Il chitarrista e compositore biellese Zaccaria Roj ha recentemente pubblicato un album che ha nel suo nome anche il titolo di un progetto tutto strumentale nel quale Zaccaria con le sue chitarre acustica e resofonica ci fa vivere bellissime atmosfere.
Le tracce sono otto per un percorso fatto di ambienti, ricordi ed emozioni da ascoltare tutto d’un fiato. La chitarra di Zaccaria (coadiuvato in tre brani da Walter Guabello alla batteria e kazoo e da Fabrizio “Chicco” Sibona al basso elettrico, il primo membro della formazione Warn Morn di cui anche Roj fa parte, il secondo esponente degli Sheya) ci accompagna con garbo ma altrettanta determinazione lungo un viaggio breve ma intenso di note e di colori. Tra i brani emerge “Gorgomoro song” non perché migliore degli altri, ma perché legato ad un progetto di ristrutturazione e rilancio del parco del Gorgomoro, splendida oasi verde nel cuore di Biella, operazione presentata anche in occasione dell’ultima edizione di Biella Festival di cui Zaccaria è stato tra gli ospiti. Forse il brano più intrigante per come è stato strutturato e per il suo andamento è invece “Follow the Way of the Sun” (letteralmente “Seguire la via del sole”) che racchiude in sé una sorta di esortazione alla speranza ed una percezione di spiritualità che ricorda in qualche modo l’intensità di alcune arie gospel. Quello di Zaccaria non è un disco facile, non è pensato per i grandi raduni di piazza né per rumorosi pub. E’ un disco da ascolto, che richiede attenzione e mente libera per poter volare in alto. Una prova che indubbiamente mette in risalto l’ottima “manualità” del chitarrista, ma anche la non comune sensibilità del compositore.