LE COINCIDENZE DI SARAH ALLA RICERCA DI UNA IDENTITA’

“Le coincidenze” è il titolo dell’album di Sarah (al secolo Sara D’Angelo), cantante pescarese appassionata di gospel e di soul che in queste otto tracce esprime però la sua anima pop con molta disinvoltura. Bella voce, nitida, decisa, senza grandi estensioni ma in grado di “arrivare” e di conferire ad ogni brano la giusta intensità.

In realtà però questo album si apre con il brano che dà il titolo all’intero progetto e con tante promesse non sempre mantenute. “Le coincidenze” è una bella canzone, con qualche concessione alla raffinatezza soprattutto in virtù di un arrangiamento assai “caldo” che sapientemente, con la voce di Sarah, va a creare la giusta atmosfera.  Per questo le premesse paiono ottime. A seguire “Il mio viaggio”, brano in cui la voce prende ancora più colore, ma il brano alla fine appare come un passo indietro rispetto alla canzone d’apertura. “Le parlo di te” ha un andamento delicato, una voce calda ed una linea melodica non sempre del tutto convincente. “Senza alibi”, che arriva a metà del percorso musicale di questo album, inizia a suscitare qualche riflessione: non si può parlare di brutte canzoni, l’interpretazione è buona, la parte strumentale assolve degnamente al proprio compito, gli arrangiamenti, senza strafare, hanno una loro coerenza, ma il disco non decolla, non sorprende, non avvince. Proviamo ad andare oltre con “Negli occhi dell’aquila”, diamo ormai per scontata la bella voce di Sarah, ma solo un bel giro di chitarra nel finale, con una coinvolgente apertura, salva un brano un po’ piatto. “Resisti” acquista maggiore vivacità, più convincente anche l’arrangiamento sino ad approdare a “Sophia’s mambo”, una canzone che incuriosisce, evoca personaggi che ci appartengono e che hanno scandito le nostre vite, Sarah sa dare il giusto brio. E si chiude con “L’esigenza”, canzone soft che nelle battute iniziali pare intraprendere un percorso interessante, che si diluisce però via via, spegnendosi nel silenzio del fine ascolto. La sensazione è che Sarah avrebbe bisogno d’altro per affermare la propria personalità, che in queste otto tracce non riesce a farsi largo, come s’intuisce che potrebbe fare. Almeno la metà delle canzoni di questo disco somigliano alle decine di brani che le case discografiche hanno nei cassetti e che, al di là delle buone o meno buone interpretazioni, a seconda di chi sono gli interpreti, non portano da nessuna parte. Sarah ho la sensazione netta che saprebbe dare molto di più.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *