C’è spesso in un album che contiene più tracce musicali esclusivamente orchestrali, il rischio di una sorta si omologazione dei suoni, un fattore di continuità che, ad un certo punto, se colti da qualche istante di distrazione, può darci l’impressione di ascoltare cose già ascoltate o, ancora peggio, di farci accorgere che non stiamo più ascoltando. Non è quanto accade con “Nisba”, il cd della Baro Drom Orkestar, che in nove brani raccoglie un mondo e che non concede distrazioni.
Certo, l’abilità dei musicisti gioca un ruolo decisivo, a tratti, soprattutto pensando alla fisarmonica di Modestino Musico (curioso come talvolta il destino faccia incontrare nomi di persone e loro attitudini),si ha la sensazione che lo strumento, più che suonato venga vissuto, o brandito, o accarezzato. Nei nove brani che compongono “Nisba” c’è veramente di tutto, dalle sonorità che destano allegria, quasi ilarità, sino a momenti che riescono ad accompagnarci nei meandri di una malinconia profonda e remota. C’è il mondo in quelle note e non a caso Gabriele Pozzolini usa via via drums, berimbau, udu, riqq, bongò, tumbadora, duff, darbouka, qraqeb…un viaggio immaginario che trova in Vieri Bugli (violino elettrico ed acustico) ed in Michele Staino (contrabbasso acustico ed elettrico) gli altri due compari non meno ispirati. Dall’Africa a Cipro, dai Balcani al Brasile passando attraverso sonorità mediorientali, è tutta un’apoteosi di note che assumono i contorni di un linguaggio. Non è il tradizionale disco orchestrale da ascoltare guidando l’auto e pensando ad altro. E’ una sequenza di brani e di emozioni per una serata di danza e di follia oppure, per un drink in solutidine scrutrando orizzonti lontani. Ottimo lavoro.